“E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare. E’ vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo”.

E’ quanto si legge in una nota della Rete dei comuni solidali che in una nota sottolinea ancora che la migrazione assoluta richiede di “spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà”.

“E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che – prosegue la nota – chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze”.

Per questo venerdì 11 settembre in tanti marceranno in vari luoghi d’Italia rispondendo a questo appello. “Alle ore 11,30 lo faremo anche noi, – spiegano dalla Rete – partiremo dalla Sede Recosol di via Diaz a Gioiosa Ionica e marceremo scalzi fino alla piazza Vittorio Emanuele”.

Per adesioni alla marcia degli uomini scalzi di Gioiosa Ionica basta scrivere alla emailrecosolcalabria@gmail.com. In poche ore sono già molte le adesioni ricevute lanciata dalla Rete dei Comuni Solidali a Gioiosa Ionica, Tra queste molti amministratori, alcune testate giornalistiche, la Cgil, esponenti del terzo settore e diversi esponenti di partito.

Ecco l’elenco delle prime adesioni: Gennaro Migliore – Deputato Pd; Arci Provincia Reggio Calabria; Manuela Sainato Segretaria Filea-Cgil; Federica Roccisano – Assessore Regione Calabria; Sel Locride; Rosario Rocca – Sindaco del Comune di Benestare; Corrierelocride.it – testata giornalistica; Ciavula.it – testata giornalistica; Caterina Belcastro – Segretaria Circolo Pd Caulonia – Assessore comunale; Nensi Spatari – Segretario Circolo Pd Mammola – Consigliere comunale; Isidoro Napoli – assessore Gioiosa Marina; Daniele Albanese – segretario PD Gioiosa Marina – consigliere comunale; Cooperativa sociale Sankara; Valentina Femia – Direttivo PD Gioiosa Marina; Maurizio Zavaglia – Vicesindaco di Gioiosa Ionica; Comitato Costa dei Gelsomini POSSIBILE; Eurocoop Camini – Sprar Camini; Maria Rosa Logozzo – Resp Unicef Gioiosa; JIMUEL Internet Medics for Life; Francesco Caruso – ex deputato; Federazione Provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria; Pino Vumbaca – Sindaco di San Giovanni di Gerace; Salvatore Fuda – Sindaco di Gioiosa Ionica; Ilario Ammendolia – ex Sindaco di Caulonia; Giuseppe Larosa – Vice segretario Pd Mammola; Cooperativa Pathos; Associazione Don Milani; Antonio Guerrieri – SEL Locri; Fimmina Tv; Centro Italiano Protezione Civile Camini; Domenico Cento (Gioia Tauro) – Dirigente regionale del Partito Democratico; Stefania Roccisano – cittadina cauloniese.

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