Cittadini che fanno rivivere i terreni, già spopolati da anni, cittadini che ancora resistono e animano il vastissimo territorio, cittadini che ancora coltivano la terra ricevuta dai propri avi e molti dei quali hanno vissuto la fanciullezza, lavorando anch’essi; cittadini che hanno speso i loro risparmi per acquistare un pezzo di terra da coltivare; cittadini che amano vivere in armonia con la natura.
Cittadini che ancora preferiscono raccogliere le olive con il metodo tradizionale: una mamma che fa vedere al suo figlioletto come si buttano le olive con la “percia”, il ragazzino che prova a farlo, gli uomini arrampicati tra i rami, una nonna seduta per terra che ha “arredato” la postazione di lavoro e lavora secondo tradizione…
L’incontro e le chiacchierate informative e propositive con i pastori…. Il collaudato nativo Antonio Rocco Panetta, memoria storica, che nel 1981 fu il ruspista della ditta Cosimo Agostino che tracciò la strada per come adesso si trova; l’emergente giovane ed intraprendente Rocco Alì, non gli parlate d’altro…, una autentica piacevolissima sorpresa, ragazzo amante e conoscitore profondo della pastorizia, con idee che stanno guardando molto oltre…..
L’ambiente naturale creato dal passaggio delle caprette, …. i buoi…i panorami…
La casa un tempo utilizzata per la scuola… i resti di un frantoio…
Il raccoglitore di ghiande, Domenico Ursino, nativo di Merulli, anche lui memoria storica della costruzione della strada.
La natura incontaminata.
Ma anche percorso scelto dagli escursionisti; da squadre di mountain bike che vengono dai paesi della Locride; dai gruppi amanti della camminata….
Questa è l’essenza, questa è l’anima vivente, questa è l’aria pulita che la strada collinare continua a nutrire da tempo immemorabile.
Ma c’è di più. Non è superfluo infatti sottolineare che la strada è comunque una alternativa di emergenza, anche per gli interventi delle squadre di soccorso e antincendio, qualora la provinciale Gioiosa-Martone dovesse essere interrotta per qualsiasi circostanza (vedi frane…) perché questa strada collega addirittura due strade provinciali: la Gioiosa-Martone e la SP5 all’altezza della Frazione S. Antonio.
Questo per dire, qualora ci fossero dubbi, della fondamentale importanza strategica di questa strada che è anche vitale per incentivare i cittadini a continuare a custodire, pulire e coltivare le terre -magari richiamando ulteriori ritorni- ed è indispensabile se si vuole evitare il definitivo abbandono e spopolamento dell’area. Il che comporterebbe gravissimi danni all’ambiente ed all’intera comunità gioiosana.
Infine, a ben pensarci, questa strada nell’immediato futuro potrebbe rappresentare un volano di sviluppo, un incentivo ad investire a sostegno dell’economia agro- alimentare-turistica locale, mediante orientamenti a potenziare la sana e genuina produzione terriera, immettendo i prodotti sul mercato. E per volersi spingere oltre, chissà che a qualcuno non venga l’idea di proporre una ulteriore opportunità di offerta agroalimentare-turistica attraverso la istituzione di un agroturismo ? (già qualcuno vedendo le foto dei vecchi “ruderi” pubblicate su Facebook, ha accarezzato l’idea….).
Vincenzo Logozzo fb