Le quattro giornate di Catanzaro raccontate attraverso un libro che descrive un passato storico per la Calabria poco conosciuto, ma che ha lasciato il segno in una regione dove nessuno ha vinto. Conoscere il passato attraverso la storia è un dovere di tutti. Del libro di Alessandro De Virgilio, “Le quattro giornate di Catanzaro” edito Rubbettino si parlerà alla presenza dell’autore a Gioiosa Jonica, sabato 4 luglio dalle ore 18,00 all’interno dello storico Palazzo Amaduri, sede della cultura “gioiosana”. L’iniziativa organizzata dal Comitato promotore per il Club Unesco “Naniglio” di Gioiosa Jonica, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Gioiosa Jonica e della casa editrice Rubbettino, fa parte del “percorso culturale” scelto per questa stagione estiva ricca di eventi interessanti. Questo libro sapientemente scritto dal giornalista Alessandro De Virgilio, ripercorre tutta la storia della rivalità fra le due città calabresi (da sempre antagoniste), dall’Unità d’Italia al 1950, con cenni sulle prime ipotesi regionaliste diffusesi all’indomani dell’unificazione del Paese e racconta il nascere dell’antagonismo fra Catanzaro e Reggio Calabria con la promulgazione della Costituzione repubblicana. Il 25 gennaio 1950 i catanzaresi occuparono le piazze per rivendicare alla loro città il riconoscimento dello status di capoluogo della Regione Calabria. Fu l’inizio di quattro giornate di mobilitazione totale che portarono alla paralisi i servizi, con la chiusura degli uffici, delle scuole e dei negozi, e il fermo dei mezzi di trasporto pubblici. Furono giorni scanditi da manifestazioni imponenti, con comizi e cortei nei teatri e per le strade, alle quali presero parte migliaia di persone, in rappresentanza di tutti i ceti sociali. La città era stata chiamata alla rivolta dopo che la commissione Affari Istituzionali della Camera dei Deputati aveva accantonato la relazione del comitato parlamentare che indicava Catanzaro come sede degli uffici regionali. La decisione di rimettere in discussione la scelta, rinviandola a un futuro pronunciamento del Parlamento, era stata assunta dopo che i reggini aveva a loro volta dato vita ad accese manifestazioni di piazza, svoltesi senza problemi per l’ordine pubblico. Fu invece a Catanzaro che il 26 gennaio i dimostranti si scontrarono con la Polizia. Una carica della Celere, avvenuta davanti alla sede del Provveditorato regionale alle Opere Pubbliche, provocò quattordici feriti. La contesa per il capoluogo della Calabria suscitò aspre polemiche che richiamarono l’attenzione dei mezzi d’informazione nazionali e un acceso dibattito parlamentare sull’istituzione delle Regioni. La protesta di Catanzaro fu soffocata dal venir meno del progetto regionalista, attuato solo negli anni Settanta, quando la rivolta divampò a Reggio. Alessandro De Virgilio, attraverso documenti autentici dell’epoca e testimonianze preziose, racconta in questo libro quelle giornate con una scrittura scorrevole e comprensibile, da bravo ed esperto giornalista (tuttora responsabile della redazione Agi della Calabria). La lotta strenua per avere il capoluogo è stata la posta in palio in una contesa fra città per un primato. Non ha unificato i calabresi ma li ha divisi. A Catanzaro, scrive De Virgilio, spetta il ruolo di “città cerniera” tra il sistema urbano cosentino e l’area dello Stretto. La Calabria e Catanzaro che ne è il capoluogo rimangono ormai da molto tempo sempre in fondo ad ogni classifica di benessere, ogni indicatore economico ha il segno meno davanti. Conoscere il passato, anche attraverso quest’ottimo lavoro di De Virgilio, è utile per comprendere la verità e il determinarsi delle scelte spettano a ognuno di noi cittadini calabresi. Il dibattito sarà “moderato” da Pasquale Zavaglia stimato avvocato e Presidente dell’Associazione “Le due Sicilie” con sede a Gioiosa Jonica che si propone di promuovere, tutelare e far conoscere le tradizioni culturali, civili, storiche, religiose e linguistiche del Sud Italia; di porre in essere attività finalizzate alla valorizzazione delle risorse territoriali, del patrimonio architettonico, artistico e ambientale del Sud Italia; di contribuire a realizzare la crescita politica, civile, culturale ed economica delle popolazioni del Sud, in Italia e nel mondo.

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