In Calabria, terra di profonde radici spirituali e tradizioni secolari, il 13 giugno è un giorno particolarmente sentito dalla comunità: si celebra Sant’Antonio di Padova, il santo taumaturgo amato e venerato in ogni angolo della regione. Tra i riti più suggestivi e carichi di significato vi è l’antica tradizione della benedizione e condivisione del pane, un gesto semplice ma profondamente simbolico che affonda le sue origini nella devozione popolare e nella carità cristiana.

Secondo la tradizione, nei giorni che precedono la festa, molte famiglie preparano con cura piccoli pani votivi, spesso modellati a mano e decorati con simboli religiosi. Questi pani vengono portati in chiesa il giorno della festa e disposti su altari adornati, in un’atmosfera di preghiera e raccoglimento.
Durante la celebrazione liturgica, il sacerdote benedice il pane, invocando la protezione di Sant’Antonio sulle famiglie, sui raccolti e sulle necessità quotidiane della gente. Il pane benedetto rappresenta un’offerta simbolica di gratitudine e una richiesta di intercessione per la salute, la pace e il benessere.
Terminata la messa, il pane viene distribuito ai fedeli, affinché ciascuno possa portarne a casa un frammento. In alcune comunità, la condivisione si estende anche ai poveri e ai bisognosi, come gesto di solidarietà e continuità con l’opera caritativa di Sant’Antonio, noto per la sua attenzione verso gli ultimi.
Questa tradizione è ancora viva anche a Gioiosa Ionica ed è molto più di un rito religioso: è un momento di identità collettiva, di unione tra fede, memoria e comunità. Il pane di Sant’Antonio diventa così un ponte tra il sacro e il quotidiano, tra la spiritualità e i gesti semplici della vita, custodendo nel tempo un’eredità preziosa di devozione e umanità.

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