Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, ha preso parte alla tavola rotonda in occasione del XI Convegno del Mezzogiorno dei Giovani imprenditori Edili Ance, dal titolo “Amò il Sud”. Nel corso del dibattito intorno allo sviluppo economico del Sud Italia, che ha visto la partecipazione dei giovani imprenditori edili provenienti da Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, il presidente Andrea Agostinelli ha illustrato il percorso di sviluppo infrastrutturale messo in atto dall’Autorità di Sistema portuale per la crescita dello scalo di Gioia Tauro, primo porto di transhipment d’Italia e tra i principali nel bacino del Mediterraneo. Il presidente Agostinelli ha fatto il punto sull’intero percorso di infrastrutturazione, soffermandosi nella illustrazione delle opere completate e di quelle in corso d’opera.
Nel contempo, Agostinelli ha sottolineato le difficoltà incontrate a causa delle note lungaggini burocratiche per le quali ha invocato l’attenzione della politica nazionale e locale affinché sia data la giusta considerazione alle problematiche dei porti del Mezzogiorno, così come accade per i porti del Settentrione.
Agostinelli ha fatto riferimento ai pareri della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sui progetti di “Ristrutturazione delle banchine Ro-Ro nel tratto E” e di “Resecazione della banchina di Ponente nei tratti G-H-I”. Dopo lunghe attese, hanno stabilito la non necessaria assoggettabilità a procedimento VIA, pertanto solo ora si potrà procedere.
Tra gli obiettivi raggiunti, Agostinelli ha illustrato il completamento della viabilità portuale che ha assicurato il pieno sviluppo della intermodalità interna allo scalo, attraverso la realizzazione del Ponte De Maria, necessario a garantire lo scorrimento della rete ferroviaria portuale che collega il gateway ferroviario, realizzato secondo gli standard europei e perfettamente funzionante attraverso i suoi sei fasci di binari da 750 metri. Mentre, a luglio scorso, è stata inaugurata la banchina di Ponente, propedeutica alla futura installazione del bacino di carenaggio. Tra le altre infrastrutture completate, anche, la struttura polifunzionale di ispezione frontaliera Pcf e gli alloggi di servizio della Capitaneria di porto.
Con lo sguardo rivolto alle opere in corso, strategiche per l’ulteriore sviluppo dello scalo, i lavori di elettrificazione della banchina di Levante per i quali, attraverso fondi Pnrr, sono stati stanziati 66 milioni di euro. Si tratta di un’opera vitale per lo scalo perché risponde agli obblighi di sostenibilità ambientale, richiesti dall’Unione europea e da completare entro il 2026, in quanto finanziati dal Pnrr. Assicureranno l’alimentazione green delle mega navi che attraccheranno lungo le banchine del porto di Gioia Tauro. Già finanziata per un valore di 5,5 milioni di euro, la realizzazione di un immobile dove organizzare i servizi essenziali all’attività di prevenzione sanitaria e lavorativa, che rispondono ad esigenze di safety e security a tutela dei lavoratori portuali.
Mentre, tra i progetti lungimiranti, che puntano a garantire il primato di Gioia Tauro di là da venire, l’allargamento dell’imboccatura del porto, da 285 a 400 metri, fondamentale ad assicurare l’ingresso in sicurezza delle navi di futura generazione, caratterizzate dal fenomeno del gigantismo navale. Non ultimo, tra i risultati raggiunti, la disponibilità di nuove aree, adiacenti all’imboccatura portuale, da attrezzare a zona deposito al servizio della costruzione del Ponte sullo Stretto.
Con lo sguardo rivolto agli altri scali, il presidente Agostinelli ha evidenziato l’avvio di un nuovo insediamento industriale, che ha permesso l’assunzione di cento lavoratori nello scalo di Crotone, dove è stata, altresì, completata la riqualificazione del lungomare del porto Vecchio, di recente inaugurato.
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