Nella mattinata odierna, sabato 6 settembre, alle ore 11:00, la sala del Consiglio Comunale “Pietro Battaglia” di Palazzo San Giorgio ha ospitato la cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria di Reggio Calabria a Giovanni Vincenzo Infantino, presidente della FIFA. Il numero 1 del calcio internazionale è nato in Svizzera ma, come si evince dal cognome, ha chiare origini reggine che, grazie all’onorificenza ricevuta oggi, vengono rinsaldate ancor di più.
“La famiglia, mio papà, è di Reggio. Tutti i ricordi, l’infanzia passata qui, ogni anno venivamo qui in estate, da piccoli. Significa veramente molto. Quello che cerchiamo di dare, quello che ci hanno insegnato i nostri genitori, è sapere da dove vieni, conoscere le tue radici, però anche avere le ali per volare nel mondo intero. I valori di questa città sono qualcosa di speciale che mi porto nel cuore da sempre e che hanno fatto di me quello che sono, mi hanno dato l’opportunità, partendo da qui, di arrivare alla presidenza FIFA“.
“Avessi 30 anni in meno verrei a giocare alla Reggina, anche se non cambierebbe molto, le qualità sono altre, non quelle sul campo. ‘Forza Reggina’ perchè è la squadra del cuore, fa male non vederla in Serie A. Ne parleremo con chi di dovere per aiutare a far sì che Reggio abbia una squadra ai più alti livelli che merita“.
“La promessa di essere sempre un reggino, di stare vicino alla città e a questa terra bellissima, di fare quello che posso. Vivendo qui magari uno non si rende conto, ma quando sono uscito questa mattina, ho visto questo mare e questo lungomare spettacolare: una cosa unica che il mondo, non solo l’Italia, merita di conoscere. Voglio dare il mio contributo affinchè Reggio diventi una capitale mondiale“.
Falcomatà: “la storia di Infantino, valori e radici reggine”
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha dichiarato: “la storia di Gianni Infantino e della sua famiglia è il paradigma del Sud, della Calabria, della nostra città. Siamo un popolo che ha il sacrificio nel DNA. Sappiamo che dobbiamo sempre dimostrare qualcosa in più rispetto agli altri per raggiungere i massimi livelli come ha fatto Gianni Infantino. Però, allo stesso tempo, siamo molto legati alle nostre origini, le portiamo dentro di noi e se riusciamo ad arrivare ad alti livelli è perchè non dimentichiamo da dove siamo venuti. Questa storia è un esempio, è da raccontare, ci dice che non esistono luoghi sbagliati ma esiste solo la voglia di credere negli obiettivi da raggiungere“.
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