di Francesco Marrapodi

Davvero l’ottantaseienne regista de “Il Padrino”, girerà in Calabria il suo prossimo film? Sono le sue dichiarazioni, mosse dall’incanto per questo angolo di mondo dove la terra incontra il mare in un abbraccio eterno, dove le montagne scrutano il cielo con forza primordiale e si erge un paradiso che da sempre custodisce la sua indomita essenza: la Calabria. E forse, proprio qui, tra i suoi paesaggi immortali, potrebbe prendere corpo la prossima visione di Francis Ford Coppola, il genio che ha forgiato la leggenda de Il Padrino. Sebbene la notizia non sia ancora ufficiale, la voce che il Maestro del cinema stia guardando alla Calabria come possibile set per il suo prossimo film è più di un semplice sussurro: è un seme che potrebbe germogliare in un capolavoro, un’idea che ha il potere di riscrivere la storia del cinema e della regione stessa.
Nel corso del Magna Graecia Film Festival, Coppola ha parlato di Megalopolis, il suo nuovo progetto che porta con sé l’ambizione di reinventare il futuro, scavando nei recessi più profondi dell’animo umano. E quale luogo, se non la Calabria, che da millenni è una culla di civiltà e di leggende, potrebbe essere lo scenario perfetto per una storia che cerca di toccare l’essenza di ciò che siamo e di ciò che potremmo diventare?
Coppola non parla solo di una semplice location: parla di una terra che possiede una bellezza che non ha eguali. Una bellezza che non ha bisogno di essere inventata, ma solo rivelata. La Calabria è un mosaico di meraviglie che raccontano il tempo in modi misteriosi e unici, dove ogni pietra, ogni angolo, ogni respiro del vento sussurra storie di tempi lontani. È una terra che ha visto nascere la Magna Grecia e che ha visto sopravvivere il proprio spirito, indomito e potente, attraversando i secoli.
Immaginate il cinema di Coppola, dove ogni fotogramma è una visione, ogni scena è una poesia in movimento, immerso in questi paesaggi che sembrano scolpiti dal destino. Le montagne della Sila, che si innalzano maestose verso il cielo, i borghi medievali che custodiscono il respiro della storia, le coste incantevoli dove l’acqua accarezza la terra come un amore eterno. Qui, ogni angolo potrebbe raccontare una leggenda. Ogni passo del regista potrebbe essere un viaggio attraverso la memoria viva di una regione che ha sempre saputo resistere alle intemperie del tempo e della storia.
E non si tratta solo di bellezza visiva, ma di una bellezza che parla direttamente all’anima. La Calabria è un luogo dove il passato non è solo ricordo: è presente. È una terra che conserva il fuoco della rinascita, che ha visto cadere imperi e rinascere popoli, che ha vissuto nel cuore della Storia e che ora, forse, si prepara a ritrovare il suo posto nel futuro.

Il presidente Roberto Occhiuto ha accolto con fervore l’idea che Coppola possa scegliere la Calabria come set cinematografico, ma non come una semplice formalità. Le sue parole sono un inno alla rinascita della regione: “Siamo pronti ad accogliere Coppola con tutto ciò che la nostra terra ha da offrire. La Calabria merita di essere raccontata al mondo, ed è il momento che la sua bellezza venga finalmente riconosciuta.”
Non si tratta di un atto di orgoglio localistico, ma di una vera e propria dichiarazione di intenti. La Calabria è pronta a scrivere un nuovo capitolo della propria storia, e la cinepresa di Coppola potrebbe essere il pennello che traccia le linee di questa nuova era. Investire nella regione come set cinematografico non è solo una questione di turismo o di economia: è un atto che ha il potere di risvegliare la memoria collettiva, di dare nuova vita alla cultura e di proiettare la Calabria nel futuro con una forza che solo l’arte cinematografica sa evocare.
La visione di Megalopolis, con la sua aspirazione a creare una nuova civiltà dalle rovine di quella che sembra essere una decadenza inevitabile, trova nella Calabria il terreno ideale per fiorire. Una terra che ha visto il tramonto di grandi imperi e che ha sempre trovato la forza di risorgere. Una terra che, come il protagonista di un’epopea, ha affrontato la sofferenza e il dolore, ma che ora guarda al futuro con una speranza indomita. La Calabria, forse, è il luogo dove una nuova utopia può nascere, una fusione di antichità e modernità, di radici profonde e sogni di gloria.
Se Coppola, con la sua troupe, calcherà le piazze di Reggio, si perderà nei vicoli di Gerace o attraverserà i boschi silenziosi della Sila, non lo farà solo per raccontare una storia: lo farà per restituire a questa terra una voce che nessuno ha mai osato ascoltare davvero. La Calabria non è più solo un angolo remoto dell’Italia: è un epicentro di bellezza e speranza, una terra che merita di essere al centro della scena mondiale.
E così, tra le rovine della Magna Grecia e i sogni di una nuova civiltà, la Calabria potrebbe risorgere ancora una volta, pronta a raccontare la sua storia a tutto il mondo.