Nel luogo oggi chiamato “Basìa” o “Batìa” (zona bassa), sorgeva anticamente un monastero basiliano con una chiesa annessa dedicata all’Assunta; questa fu distrutta dal terribile terremoto del 1783, in seguito al quale il centro del paese fu spostato più in alto rispetto a prima, così come la Chiesa, ricostruita con le offerte dei fedeli. I terremoti del 1905 e 1908, tuttavia, la danneggiarono nuovamente. Infine, nel 1932, fu ricostruita e aperta al culto. La chiesa presenta una facciata esterna che rispecchia perfettamente la suddivisione interna. La parte centrale, corrispondente alla navata principale, è più alta e più ampia rispetto a quelle laterali ed è caratterizzata da un portale di legno, sormontato da una cornice a timpano fiancheggiato da due nicchie arcuate. Sopra il portale si apre una finestra, sempre arcuata, decorata da una vetrata policroma raffigurante Santa Maria Assunta. L’estremità superiore segue la forma a spiovente del tetto. Le due porte laterali della facciata, più basse e strette, corrispondenti alle navate secondarie, sono perfettamente simmetriche e presentano, in basso, un piccolo portale in legno sormontato da una finestra ovale; in alto terminano con il parapetto del loggiato. Sul lato destro della facciata, arretrata rispetto a questa, si erge la torre campanaria che presenta nella parte superiore finestre monofore, una su ogni lato. L’interno è suddiviso in tre navate da due file di colonne: nella navata destra si trova la cappella del Santissimo Salvatore, in quella sinistra la cappella dell’Immacolata. Sempre lungo le navate laterali sono posti gli altari dedicati alla Madonna di Pompei, al sacro cuore di Gesù, alla Madonna del Carmine e a San Francesco di Paola. L’abside di forma semicircolare è sovrastata da un catino affrescato con un’immagine raffigurante la Santissima Trinità. L’altare maggiore è di marmo con decorazioni policrome, al quale è stato aggiunto, recentemente, un ambone in marmo. Il tabernacolo è in argento sbalzato e figurato. Nella navata centrale si affaccia il pulpito di reminiscenza barocca, sorretto da una mensola a forma di conchiglia. Sul davanti, racchiusa in una cornice, si evidenzia la scritta “Verbum Dei”. Il soffitto è decorato a cassettoni con stucchi e cornici in bianco ed or, così come la loggia del coro posta sopra l’ingresso principale. Tra i tesori della Chiesa Matrice sono da annoverare una grande pisside argentea proveniente da un convento dei Domenicani non meglio identificato (secolo XVII), e un calice cinquecentesco argenteo lavorato a filigrana. Inoltre, nella canonica, è conservata una pregevole croce astile in argento del XVII secolo che raffigura da un lato Gesù crocifisso e dall’altro la Madonna Immacolata.

Foto di Angelo Laganà

Ecodellalocride.it