Sono quattro le persone decedute a causa del virus tropicale West Nile. L’ultimo decessoè una pensionata di San Giovanni Lupatoto, nel veronese. La donna, di 85 anni, è morta a ferragosto nel nosocomio di Borgo Roma e soffriva già di una grave patologia. Era in ospedale per un controllo quando ha iniziato a lamentare sintomi come nausee e mal di testa: da qui i controlli e la diagnosi. «Quest’estate, la pioggia e il caldo – spiegano gli esperti – hanno favorito la proliferazione delle zanzare». Due residenti a Ferrara, di 69 e 86 anni, affetti da patologie cardio-vascolari, sono stati ricoverati rispettivamente il 30 al 31 luglio all’ospedale Sant’Anna, dove sono deceduti.

«Un altro decesso – ricorda l’Ausl (Azienda unità sanitaria locale) – era avvenuto negli ultimi giorni di luglio: un paziente residente a Cento, sempre nel Ferrarese. La malattia – precisa l’Ausl – può essere particolarmente grave per l’insorgenza di manifestazioni neuro invasive, specie in soggetti anziani o debilitati da altre patologie croniche».

Nell’essere umano l’infezione può essere asintomatica, in oltre l’80% dei casi, o presentarsi come sindrome febbrile (cefalea, dolori muscolari e possibile eruzione cutanea). Dal 15 giugno è stato attivato un sistema regionale di sorveglianzaL’anno scorso, nel Lazio, si è verificato un focolaio simile di virus chikungunya (una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette),inedito da noi fino a dieci anni fa, con un centinaio di contagiati. Un caso poco chiaro di malaria provocata da zanzare anofele, che mantengono viva l’allerta in tutto il Mediterraneo.

Paula Scalamogna