Il gip Andrea Bonato ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti delle due professioniste che erano state coinvolte in un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che ipotizza l’esistenza di un sistema strutturato di false certificazioni mediche, presumibilmente utilizzate per ottenere indebiti benefici previdenziali.

La decisione del gip è maturata a seguito dell’interrogatorio di garanzia. Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud, accompagnate dai rispettivi avvocati,  hanno scelto di affrontare l’esame con un atteggiamento collaborativo, rispondendo con precisione e disponibilità a tutte le domande formulate dal magistrato, senza mostrare reticenze o tentativi di elusione. Le mediche hanno fornito spiegazioni ritenute significative per comprendere meglio il contesto delle certificazioni oggetto d’indagine. Le loro dichiarazioni hanno permesso di delineare una versione più articolata e trasparente delle circostanze, offrendo elementi utili per valutare la reale portata delle condotte contestate. Il comportamento collaborativo ha avuto un impatto decisivo nella valutazione del gip, che ha ritenuto venute meno le esigenze cautelari precedentemente ravvisate. La revoca della misura restrittiva rappresenta, dunque, un passaggio importante nell’evoluzione del procedimento.