Dopo un lungo restauro torna a risplendere il portale in bronzo realizzato, esattamente trent’anni fa, da Giuseppe Correale per la chiesa di Santa Maria di Porto Salvo a Siderno. I risultati dell’intervento, curato dal dott.re Pasquale Faenza, in collaborazione con Pietro La Seta, verranno presentati Domenica 11 Giugno, alle ore 19:00 presso la chiesa sidernese, in presenza del Segretario Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Calabria, Salvatore Patamia, dello storico dell’arte Gianfrancesco Solferino, del professore Enzo D’Agostino e del figlio dell’artista sidernese, Francesco Correale. A fare i saluti di casa, il parroco don Cornelio Femia, promotore del restauro che ha visto partecipe anche lo scultore Rosario la Seta, nella patinatura delle porte in bronzo, portate a termine dal maestro Correale nel 1987. La patinatura a fuoco, con solfuro di potassio, condotta a seguito delle operazioni di pulitura, è stata determinata da scelte metodologiche, dal momento che il restauro di opere d’arte contemporanee tende a ripristinare le valenze estetiche originali del manufatto artistico, così come erano state pensate dall’esecutore. Per comprendere al meglio le tecniche messe in atto dal maestro Correale trent’anni fa, si è quindi svolta una campagna di indagini, sia attraverso informazioni tratte dal figlio dello scultore, Francesco Correale, sia mediante l’analisi di campioni prelevati dal portale, da cui si è dedotta la presenza di solfuri di zolfo su tutta la superficie metallica. La diagnostica ha inoltre fatto luce sulla natura del degrado dell’opera, in gran parte dovuto alla presenza di vernici a base di resine acriliche che avevano innescato una vistosa ossidazione del bronzo, riconoscibile dalle macchie verdastre e da fenomeni di esfoliazioni del flatting stesso, impropriamente passato sul portale anni orsono. Il restauro ha quindi rimosso gli strati di polvere che si erano nel tempo depositati sui rilievi in bronzo nonché le resine acriliche oramai decoese e ingiallite. Di seguito si è proceduto ad eliminare anche le ossidazioni attraverso l’ausilio di solventi applicati ad impacchi di polpa di cellulosa. Solo successivamente si sono stuccati alcuni fori riscontrati sul bronzo, patinato dall’amico nonché “allievo” del Correale, Rosario la Seta. L’intervento ha così riportato al suo originale splendore il monumentale portale di bronzo, costituito da otto grandi formelle, in cui non mancano interessanti elementi iconografici, ideati dall’artista stesso. Si vedano ad esempio i due riquadri in basso, nello specifico la formella dell’anta destra in cui è raffigurata la Madonna del Porto Salvo tra due angeli, sovrastanti la perduta chiesa dedicata alla protettrice dei marinai, in origine posta proprio affianco all’attuale edificio di culto. Tale scena è infatti arricchita dall’immagine di un pescatore, raffigurato dal Correale nei panni di un celebre personaggio sidernese, scomparso nel 1975: Cola. All’anagrafe Cola Monteverde, era meglio noto a Siderno con il soprannome di zio Cola o cumpari Cola. Nessuno però conosceva le origini di questo estroso personaggio, distintosi in vita per la sua straordinaria educazione. Il suo forte attaccamento al mare spinse il Correale ad immortalarlo nella sua porta bronzea, esaltano così per sempre la figura del povero pescatore, da alcuni scambiato addirittura per pazzo. Il “marinaio” solitario finì per stare per sempre sotto gli occhi di tutti i sidernesi, accanto alla Madonna del Porto Salvo, chino su una rete da pesca come era solito fare davanti al mare, muto e con lo sguardo fisso all’orizzonte. Basterebbe solo questo episodio per carpire la personalità artistica del Correale, scultore tutto di un pezzo, attento osservatore della sua terra e del suo popolo, ligio al lavoro d’artista e sostenitore convinto del ruolo sociale dell’arte.

Dott. Pasquale Faenza