Aristide Bava

SIDERNO – Decisa presa di posizione del Comitato “Casa della Salute” Siderno, e del Comitato “DifendiAmo l’Ospedale” di Locri in relazione all’emeregenza Covid. Con una nota a firma rispettivamente di Francesco Martino e Bruna Filippone responsabili dei due comitati viene lamentata la precaria situazione legata alla attuale pandemia “Siamo giunti – dice una nota diffusa – alla cosiddetta quarta ondata e, al contrario di quanto ci aspettavamo, lo scenario non è dei migliori e sembra si sia tornati indietro di due anni, a inizio pandemia. Ospedali al collasso, il GOM di Reggio Calabria che ha carenza di posti letto, si trova costretto a dimettere pazienti ancora positivi, con ossigenoterapia da continuare a casa. La situazione degli altri ospedali del territorio (vedi lo spoke di Locri e quello di Polistena) è rimasta invariata. .Nessun percorso dedicato, nessuna possibilità di processare tamponi molecolari, né tantomeno di ricoverare pazienti affetti da Covid. Quindi l’affondo ” Questo è vergognoso: si ha avuto tutto il tempo per organizzarsi e anche le risorse, che non si capisce come mai siano rimaste inutilizzate.

 

Fondi per posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, per acquisizione strumentazioni: nulla in Calabria è stato speso e noi rischiamo la zona arancione per l’inerzia di chi deve agire e non lo fa, facendoci perdere risorse e negandoci il diritto alla salute. Manca poco e la situazione degenererà, in quanto il GOM è quasi al completo; e i pazienti Covid dove saranno spediti ? ” . Ed ancora “Abbiamo appena appreso di una lettera scritta dal direttore facente funzioni del reparto di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza del GOM nella quale viene rilevato l’arrivo di pazienti con tampone antigenico positivo il cui esito non viene successivamente confermato al molecolare e, di conseguenza, si dispone che, all’arrivo, il paziente stazionerà in ambulanza fino all’esito del tampone molecolare e che, qualora questo dovesse risultare negativo, verrà rimandato all’ospedale di provenienza. Ma ci rendiamo – di domandano i responsabili dei due comitati – conto cosa significhi tutto ciò? Che un infartuato o una partoriente vengono mandati avanti e indietro per 100 chilometri prima di trovare una collocazione: questo lede profondamente, a nostro avviso, la dignità del malato”. Poi la richiesta ufficiale ” prima che la situazione diventi ingestibile più di quanto non lo sia già chiediamo a gran voce che il laboratorio dell’ospedale di Locri venga dotato della strumentazione utile a processare i tamponi molecolari così come in occasione di più passerelle politiche era stato annunciato. Questo consentirebbe meno errori e più sicurezza all’interno dei reparti stessi e alleggerirebbe il ritardo che l’USCA adesso accumula nel consegnare i referti dei tamponi, in quanto il GOM di Reggio è sommerso di richieste. In più chiediamo che all’ospedale spoke di Locri vengano istituiti un percorso e un reparto dedicati ai pazienti affetti da Covid, per alleggerire la pressione su Reggio ed evitare che i nostri cittadini che ne hanno bisogno vengano mandati fino a Gioia Tauro.

 

La possibilità di fare tutto ciò in sicurezza c’è: il nostro Ospedale ha aree intere chiuse e comunque una soluzione va trovata al più presto visto il dilagare della pandemia. Cogliamo pure l’occasione – aggiunge la nota – per esortare le autorità competenti a prendere in considerazione la possibilità di utilizzare l’ex ospedale di Siderno come base d’appoggio per ogni difficoltà si dovesse presentare, specie per i pazienti che necessitano di assistenza dopo essere stati ricoverati per complicazioni legate al Covid”. A conclusione della nota Martino e Filippone si rivolgono al Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto, nella sua veste di Commissario ad acta della Sanità calabrese, e al Commissario Straordinario ASPRC, dottor Gianluigi Scaffidi, “perché quanto chiediamo venga realizzato nel minor tempo possibile in quanto la salute è un diritto e i Calabresi se lo vedono negare da troppo tempo”.