È una campagna elettorale fuori da ogni schema quella che sta prendendo forma in Calabria. Estiva, anticipata, improvvisa, frutto delle dimissioni annunciate dal presidente Roberto Occhiuto, che ha scelto di giocare d’anticipo, nella speranza di ottenere un secondo mandato per “rigenerare” un governo regionale ormai, a suo dire, delegittimato. Le sue parole fanno riferimento esplicito all’inchiesta giudiziaria in cui è coinvolto e che ha avuto l’effetto di stravolgere gli assetti politici dell’esecutivo calabrese.

Mentre il centrodestra si è già lanciato in una campagna in apparenza in discesa, con sondaggi favorevoli ma nessuna certezza reale, il centrosinistra cerca ancora la quadra su programma, alleanze e candidatura alla presidenza. Tuttavia, nella Locride, il quadro comincia a farsi più nitido: la cosiddetta “lista dei sindaci” prende corpo con quattro nomi autorevoli, amministratori locali radicati nei territori e già noti per la loro esperienza e credibilità.

Tra questi spicca il nome di Vincenzo Maesano, attuale sindaco di Bovalino e presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride, da tempo vicino alle posizioni del Partito Democratico e in particolare al senatore Nicola Irto, coordinatore regionale del partito. Per Maesano si tratta di una candidatura inseguita da anni, che ora si avvicina alla concretizzazione, in un momento in cui la sua figura rappresenta un punto di riferimento istituzionale importante per tutto il comprensorio.

Accanto a lui, una candidatura di forte peso è quella di Vittorio Zitosindaco di Roccella Ionica, noto per la sua ottima gestione amministrativa e per il ruolo da protagonista che il suo Comune ha assunto nel campo dell’accoglienza dei migranti. Zito è anche membro dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico e dirigente di Fincalabra, con un profilo tecnico-amministrativo di alto livello e una profonda conoscenza della macchina regionale. La sua presenza sulla scena politica è spesso associata a una visione pragmatica e riformista, riconosciuta anche a livello nazionale.

Da Gioiosa Jonica arriva un altro nome noto: Salvatore Fuda, attuale vicesindaco e consigliere metropolitano con delega all’ambiente, già sindaco con risultati plebiscitari nelle precedenti tornate elettorali. Figura molto apprezzata e riconosciuta nel territorio per il suo stile sobrio e la sua operosità, Fuda rappresenta un profilo civico di grande consenso, che potrebbe portare compattezza nella proposta politica locale.

Infine, a completare il quartetto, c’è Domenico Mantegnasindaco di Benestare e attuale delegato della Città Metropolitana, già impegnato da anni nella collaborazione istituzionale con Palazzo Alvaro. Anche per lui, il lavoro svolto in questi anni si è tradotto in visibilità e presenza concreta sui territori, guadagnandosi la stima trasversale di amministratori e cittadini.

Queste quattro candidature, che si inserirebbero come prima lista civico-istituzionale dopo quelle ufficiali del Partito Democratico, delineano un’offerta politica radicata e coerente, che potrebbe rafforzare il centrosinistra e attrarre consensi trasversali, soprattutto tra gli elettori in cerca di competenza e affidabilità.

In un quadro regionale fluido, ancora privo di certezze sul fronte delle alleanze e con un centrodestra che corre con il vantaggio della compattezza, la “lista dei sindaci” nella Locride diventa uno dei laboratori politici più interessanti della campagna elettorale 2025. Il tempo stringe, ma la posta in gioco è alta. E in Calabria, come sempre, saranno i territori a fare la differenza.

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