Aristide Bava
CASIGNANA – Tra Vito Antonio Crinò e Giuseppe Rocco Celentano sarà una battaglia all’ultimo voto; lo si evince anche dalle dichiarazioni dell’ultima ora rilasciate dai due candidati a sindaco del Comune di Casignana molto importante soprattutto per la presenza sul suo territorio comunale della ben nota Villa Romana di Contrada Palazzi. Si presume che gli elettori saranno circa 500 e, quindi, basta una manciata di voti per spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Lo sfidante del sindaco uscente , Rocco Celentano , avvocato di 56 anni sembra abbastanza tranquillo “Abbiamo condotto una campagna elettorale all’insegna della sobrietà evitando di scadere nel pettegolezzo e negli attacchi personali, terreno che non ci appartiene ma sul quale spesso hanno tentato di portarci gli avversari. Ci siamo limitati ad illustrare ai casignanesi il nostro progetto politico-amministrativo, in cui crediamo fermamente, e come pensiamo di rilanciare il paese dopo sette anni di “oblio amministrativo”. Ai cittadini interessa la soluzione dei problemi. Gli elettori sapranno valutare”. Il sindaco uscente Vito Antonio Crinò, medico di 55 anni, dal canto suo afferma “Diamo ai nostri concittadini l’opportunità di un’alternativa onesta , trasparente e competente contro chi ha portato al fallimento le casse di questo Comune con la scellerata scelta di aprire una discarica con danni irreparabili all’ambiente , e magari starà riorganizzandone la riapertura , a fronte della chiusura di importanti servizi come la Scuola ed il Mattatoio . I prospetti della situazione economica resi pubblici rendono l’idea dell’intensa attività amministrativa degli ultimi cinque anni (altro che Lockdown amministrativo ) .Proseguiremo il programma intrapreso con la partecipazione e condivisione quotidiana con i cittadini”. Giuseppe Rocco Celentano guida la lista ” Casignana futura”. Vito Antonio Crinò la lista “Liberi di scegliere”. Il gruppo sfidante, quello guidato da Rocco Celentano addebita alla amministrazione comunale uscente una incapacità amministrativa pressocchè totale e un eccessivo sperpero delle economie. L’amministrazione uscente addebita invece ai suoi predecessori i tanti debiti del Comune ereditati che hanno impedito di attuare completamente il programma presentato nell’ultima tornata elettorale. Adesso la parola passa ai cittadini.