Urne aperte dalle 7 alle 23 domenica 25 settembre per oltre 50 milioni di italiani chiamati – in patria e all’estero – a votare per le elezioni politiche e, in Sicilia.

Dopo il taglio dei parlamentari deciso nella legislatura che sta per concludersi, si eleggono 200 senatori (invece di 315) e 400 deputati (invece di 630).

Gli exit poll arriveranno subito dopo la chiusura delle urne alle 23; in seguito, le proiezioni sull’esito del voto e, nella notte, i primi risultati.

Tra le tante incognite di queste elezioni, quella a cui i leader politici guardano con più interesse è sicuramente il dato dell’astensionismo. Si tratta di un ‘tesoretto’ di voti che, attualmente, si aggira attorno al 30 per cento e al quale puntano i partiti per aumentare il loro peso elettorale e la loro rappresentanza in Parlamento. Elezione dopo elezione, la partecipazione elettorale degli italiani è diminuita progressivamente, ma implacabilmente. Le prime elezioni politiche del 1948 videro un’affluenza del 92 per cento degli aventi diritto.  Le ultime due elezioni politiche sono invece state quelle con la minore affluenza mai registrata: nel 2013 ha votato il 75 per cento degli elettori e nel 2018 il 73 per cento. E quest’anno, in base agli ultimi sondaggi pubblicati, è possibile che si assista a un ulteriore calo.

Sono 46.127.514 gli elettori in Italia che oggi sono chiamati alle urne per l’elezione dei componenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. A chi andrà a votare saranno consegnate due schede: una rosa per la Camera, una gialla per il Senato. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23.

modelli delle due schede sono identici: recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione a esso collegate. Accanto al contrassegno delle singole liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.

 fac-simile scheda SenatoMinistero dell’Interno
fac-simile scheda Senato
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Il voto si esprime tracciando un segno nello spazio contenente il contrassegno della lista prescelta e, in tale caso, è espresso sia per lista che per il candidato uninominale a essa collegato. Se è tracciato un segno sul nome del candidato uninominale il voto è espresso anche per la lista a esso collegata e, nel caso di più liste collegate, il voto è ripartito tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio.Non è previsto il voto disgiunto. L’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.

fac-simile scheda CameraMinistero dell’Interno
fac-simile scheda Camera
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Massima attenzione a non sovrapporre le schede una sull’altra al momento dell’espressione del voto, per evitare che il segno di voto tracciato su una scheda sia visibile anche su quella sottostante. Per l’elezione della Camera dei deputati, sono 147 i collegi uninominali del territorio nazionale (compreso il collegio della Valle d’Aosta) ai quali vengono assegnati 147 seggi maggioritari; 49 i collegi plurinominali nei quali vengono assegnati i restanti 245 seggi proporzionali.

Per l’elezione del Senato della Repubblica, sono 74 i collegi uninominali del territorio nazionale (compreso il collegio della Valle d’Aosta), ai quali vengono assegnati 74 seggi maggioritari; 26 i collegi plurinominali nei quali vengono assegnati i restanti 122 seggi proporzionali.

Alla chiusura dei seggi, si procederà prima all’accertamento del numero dei votanti per ciascuna consultazione e, subito dopo, allo scrutinio delle schede del Senato. A seguire, quello delle schede per l’elezione della Camera dei deputati.

Gli elettori chiamati al voto sono in tutto 50.869.304, di cui 4.741.790 all’estero. Dei 46.127.514 elettori in Italia il 51,74% sono donne e il restante 48.26% uomini. Del corpo elettorale fanno parte 2.682.094 maggiorenni che per la prima volta, dopo la recente modifica dell’art. 58 della Costituzione, potranno votare non solo per la Camera dei deputati, ma anche per eleggere il Senato della Repubblica. Dei giovani elettori le donne sono 1.302.170 e gli uomini 1.379.924.

La Lombardia con 7.505.133 elettori è la regione con il maggior numero di aventi diritto al voto, la Valle d’Aosta con un totale di 98.187 elettori quella con il minor numero di votanti.