Sidernesi e locresi hanno sempre avuto un’innata cultura sportiva  perché oltre al fatto che le due società hanno una storia calcistica più che centenaria hanno anche dirigenti seri e preparati che finalmente quest’anno avevano “rinfocolato” una vecchia rivalità che sembrava  scomparsa negli anni. In tutti questi mesi vedere al campo tantissima gente a tifare per i colori amaranto o bianco-azzurri è stato davvero un bellissimo momento sportivo fatto anche di socialità e condivisione di autentici valori.  Vincere il derby ha sempre costituito il vero obiettivo della stagione. Una volta si poteva anche perdere il campionato ma almeno tentare di vincere “la madre di tutte le partite”  era sacro. Una partita in cui si è sempre dato sfoggio delle prerogative migliori che hanno spesso alimentato l’esaltazione della rivalità più feroce. Non importava giocare bene o male ma la vittoria con gli avversari di sempre avrebbe “sanato” tutto. Quest’anno, a dire la verità, abbiamo assistito ad un campionato straordinario con due società che si sono attrezzate per disputare un torneo importante spingendosi forse al di là delle loro reali possibilità al fine di accaparrarsi i giocatori di categoria più validi sul mercato. Ed è stato un duello “vero”, un confronto a distanza in cui ogni settimana alcuni festeggiavano la vittoria o altri godevano se i rivali avessero perso o pareggiato. Un torneo bellissimo, senza esclusione di colpi, in cui spesso non sono stati riconosciuti i meriti dell’una o dell’altra squadra e che spesso ha alimentato  polemiche tra gli sportivi delle due cittadine che vivono praticamente “conurbate”.   Quello che una volta si chiamava “campanilismo” e rappresentava il terreno più adatto per il tifo più demenziale, in questi ultimi periodi aveva perso la connotazione di amore per una sola squadra e ampliato orizzonti lontani fatto di fair-play e sportività. Bisogna però prendere atto che a certi livelli ancora manca  la cultura sportiva ed è per questo che spesso non accettiamo il risultato che scaturisce dal campo in un confronto nel quale bisogna tenere conto oltre al valore ed alla forza dell’avversario anche dell’incidenza di altri elementi esterni che hanno sempre fatto parte del calcio e che sempre lo faranno come ad esempio arbitri non propriamente imparziali o altre vicende extra-societarie. L’episodio legato all’arbitro o alla segnalazione sbagliata del suo collaboratore, la decisione di rinviare una gara, la presenza in federazione del presidente degli arbitri (che è di Siderno) o di quello del comitato distrettuale (che è di Locri) hanno liberato le fantasie più nefaste dei tifosi. Possiamo dire però che alla base di tutto bisognerebbe rendersi conto della presenza in alcune società calcistiche di dirigenti o addetti ai lavori incapaci che tendono sempre a scaricare  sugli altri le colpe dei propri fallimenti. L’arbitro, il guardalinee, l’allenatore, la Lega, la Federazione, gli ufo. La verità è che il Siderno, a sette giornate dalla fine della regular-season ha perso in trasferte facili con la Bagnarese e pareggiato fuori casa con Africo, Soriano, Guardavalle, Aurora Reggio e San Giuseppe. La differenza di punti tra la prima e la seconda in classifica è proprio questa. Concludo questo mio editoriale dicendo che avrei preferito che il derby tra Locri e Siderno si disputasse regolarmente. Ma a quanto pare la partita non si giocherà normalmente. Peccato !

Antonio Tassone

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