14 ottobre 2019: Anton.francesco Milicia e Antonio Tassone, gli autori del romanzo “Lumache” ambientato nella Locride, dopo oltre un anno di promozione del loro libro sono stati ospitati a Palazzo Sarlo, nella sede sociale del Rotary Club Reggio Calabria Sud – Parallelo 38, per parlare della loro opera. A dialogare con gli autori Gianfranco Fragomeni , Presidente del Rotary Club, e Franco Arcidiaco di Città del Sole, casa editrice reggina che ne ha curato anche la pubblicazione. L’incontro ha sancito la trasferta reggina dei due autori, che a partire dal luglio dello scorso 2018 hanno tenuto numerose presentazioni nella Locride, ospiti di Comuni, Associazioni e Pro Loco, vantando, tra l’altro,un passaggio su Rai3 nella rubrica “A tutto Volume”, e una storica presentazione tenuta lo scorso gennaio  presso il Tribunale di Locri, con intervento del presidente Palermo. Il “caminetto” reggino acceso dai moderatori è stato costantemente alimentato da  Milicia e Tassone, che hanno riversato nei loro interventi le esperienze e dimensioni professionali che li distinguono: Tassone è un accreditato giornalista di esperienza, che opera nella comunicazione sia con la televisione su TeleMia che nel web con la sua pagina “L’Eco della Locride”; Milicia, architetto e Consulente Forense in grafologia e intercettazioni, unisce in campo letterario la creatività alla capacità di approfondimento psico-linguistico, con predilezione verso il genere noir mediterraneo. Come hanno avuto modo di raccontare  gli stessi autori, sollecitati dalle domande dei moderatori, la storia narrata nel loro romanzo è profondamente immersa negli scenari umani e sociali della provincia jonica reggina: ricca di personaggi a tinte forti e caratterizzata con riferimenti a fatti reali e romanzati, che si sviluppa  in un ben determinato periodo storico a partire dalla metà degli anni ’90 per arrivare fino ai giorni nostri. Al centro ideale di Lumache un Architetto che farà di tutto per diventare Sindaco, riuscendoci, ma che dovrà fare i conti con le “vave”, e cioè le chiacchiere, le maldicenze, che “sintetizzano il tanto vero quanto bugiardo genius loci in un qualsiasi concentrato umano fatto di carne e spirito”. Travolto dalle vave, l’Architetto dovrà sopportare il proverbiale tintinnio di manette: una “campana” che suona molto spesso per gli amministratori di un territorio tra i più difficili da governare. La vicenda tuttavia è orchestrata in maniera da dare spazio a diversi personaggi, e dopo metà romanzo prenderà le redini delle pagine il brigadiere Aiello, un esempio di ostinato anticonformismo militare che trasuda rriggitanità. Impegnato a risolvere gli enigmi di Lumache sarà lui il protagonista della tesa e incalzante parte noir del romanzo, ispirata a luoghi e vicende reali che hanno animato la cronaca e la politica negli ultimi trent’anni. La modernità dello stile adottato, che si propone come la sceneggiatura di un film a episodi in cui diversi generi vengono coraggiosamente mischiati, e il linguaggio coagulante che riprende il dialetto della fascia jonica reggina, articolato nei tantissimi modi di dire che lo caratterizzano, sono ingredienti  che permettono a Lumache di continuare a riscuotere  convinti  consensi, anche autorevoli, e che alimentano costantemente  la curiosità dei lettori. Il risultato si propone infine come un gotico calabrese “nero amaro”, a tratti anche irresistibilmente ironico, con tipi umani descritti in chiaroscuro scavando nelle loro anime, carichi di contraddizioni e peculiarità tipicamente calabresi. A sorpresa, nel corso della serata, gli autori hanno invitato al microfono l’alter ego reale del brigadiere Aiello, abilmente confuso in mezzo al pubblico fino a quel momento. Nel tratteggiare questo personaggio, infatti ,uno dei due autori ha attinto dalla personalità di questo suo conoscente, luogotenente della Guardia di Finanza con cui aveva collaborato in alcune indagini giudiziarie, a conferma che molto spesso la fantasia ha bisogno della realtà con cui misurarsi: un omaggio alla sua divisa, anche se per motivi scenici mutata di colore, che rappresenta la grande simpatia nutrita dagli autori verso chi svolge un lavoro oscuro e lontano dai riflettori per garantire la legalità nei nostri centri. Il “brigadiere Aiello” è così intervenuto in carne e ossa e ha potuto raccontare al pubblico quale sia l’emozione di ritrovarsi catapultato a sua insaputa dentro un romanzo. Il pubblico, accorso numeroso, da parte sua ha manifestato attenzione e interesse per tutta la serata decretando il successo dell’incontro; nei titoli di coda molti degli intervenuti hanno premiato gli autori acquistando il loro libro e facendoselo autografare in doppia dedica. La squisita ospitalità del Rotary Club per le new vave lumachesi è stata infine sublimata con un lauto buffet, anche se tra gli ottimi rustici e dolci è mancato un assaggio di lumache, ma di quelle se ne troveranno a iosa leggendo le 480 pagine del libro firmato da Milicia e Tassone.

g.b.- ecodellalocride.it

 

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