Nato a Catania nel 1967, figlio di un chirurgo calabrese originario di Locri, è laureato in scienze politiche.Durante il periodo universitario ha fatto parte del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, ed è stato componente della segreteria dei Giovani CISL di Catania come responsabile dell’ufficio occupazione e lavoro, presidente del Centro studi “Piersanti Mattarella” (1986-89), e consigliere di amministrazione dell’Università degli Studi di Catania.
Giornalista professionista dal 1989, inizia la sua attività nell’emittente locale catanese Telejonica, di cui è stato vicedirettore e curatore del programma Catania Oggi.Passa successivamente a Telesiciliacolor, dove cura la trasmissione Botta e Risposta. Alla fine degli anni novanta, Pedullà si trasferisce a Roma, dove attualmente vive.Lavora dapprima presso il quotidiano Italia Oggi, di cui è stato redattore economico dal 1999 al 2002, per poi approdare a L’Unione Sarda, di cui è stato nel 2002-03 capo servizio economia. Nel 2006-07 è stato direttore de Il Tempo.Dal 2007 al 2012 è stato direttore del notiziario dell’emittente televisiva romana T9 del Gruppo Caltagirone, dove è stato anche conduttore del programma di approfondimento informativo Nove di Sera
Nel 2013 ha fondato il quotidiano La Notizia, di cui assume anche la direzione.
fonte wikipedia
Cosi nel 2018, Gaetano Pedullà scriveva su https://www.ilblogdellestelle.it/:
Ciao a tutti, sono Gaetano Pedullà, sono un giornalista e un editore puro. Sei anni fa con un gruppo di colleghi abbiamo fondato La Notizia, un quotidiano che ci dà la possibilità di raccontare tutto quello che accade attorno a noi, senza dover rispondere agli interessi di editori con esigenze industriali di qualunque genere.
Tutto questo non è stato facile, abbiamo avuto porte chiuse in faccia, abbiamo visto tempi molto duri, gli stipendi arrivavano un mese sì e due mese no, ma avevamo un valore da difendere, che volevamo difendere: la responsabilità di raccontare il nostro Paese, e questo è il bene più prezioso che ha oggi un giornalista. La storia del mio giornale parla da sé. Abbiamo criticato tutti quando c’era da farlo, quindi, come potete immaginare, tanti amici non ce ne siamo fatti. Per questo credo che la riflessione sul giornalismo oggi in Italia era, è necessaria. Tutti lo sanno, chi dice di no mente sapendo di mentire.
Per fare bene il nostro lavoro spesso affrontiamo grandi problemi. Perché ci sono condizionamenti dentro le redazioni legate alla possibilità di fare carriera. Ma, ancora prima di entrare in una redazione, ci sono tantissimi ragazzi che provano a fare questa avventura con condizioni impossibili, senza essere pagati, o sottopagati. Per questo il tavolo sull’equo compenso con i responsabili degli editori e dei giornalisti del sindacato è quanto mai necessario. Nel mio piccolo credo di poter rappresentare l’esempio che anche nella grande crisi dell’editoria strade nuove si possono perseguire.
Questo però a tre condizioni: la prima, il coraggio nel fare questo mestiere; la seconda, sentire la responsabilità di fare oggi del buon giornalismo e infine l’onestà, l’onestà nell’andare fino in fondo nel raccontare anche quello che tanti per convenienza, per interesse, per sbadataggine non raccontano. C’è la prova che l’editoria pura può essere la strada per realizzare tutto questo, per presentare anche un modello nuovo di giornalismo. Il nostro è un Paese che ha bisogno di cambiare tante cose. La Notizia è un giornale che è essenzialmente una stella polare, è un quotidiano riformista. Ecco, cambiare anche nella nostra professione è assolutamente necessario per vivere, per guardare più lontano.
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