È ufficiale ormai: per la prima volta, dopo quasi 900 anni, la festa di Polsi non si farà

di Francesco Marrapodi
Un silenzio antico come le pietre dell’Aspromonte scenderà quest’anno su Polsi. Per la prima volta, da quando nel 1144 – quasi 9 secoli fa – iniziarono i riti in onore della Madonna della Montagna, la festa non si farà. Né tra i sentieri sacri che conducono al cuore del Santuario, né nello stadio di Locri, dove si era inizialmente pensato di trasferire l’evento. Un’interruzione che spezza una tradizione ininterrotta da circa 880 anni, sopravvissuta a guerre, limitata nei periodi di carestie ed epidemie, ma mai interrotta. E oggi è costretta, per una serie di motivi, ad arrendersi alla prudenza e alla responsabilità. Le celebrazioni, che ogni anno attirano fedeli da ogni parte della Calabria e oltre, sono state ufficialmente annullate. La decisione è giunta ieri mattina a Locri, al termine di un incontro del Consiglio d’Amministrazione del Santuario, presieduto dal rettore don Tonino Saraco e alla presenza del vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva. Dopo attenta riflessione, si è preso atto che «non sussistono le condizioni per celebrare i riti della Madonna della Montagna nel suo luogo originario, né altrove». Un atto di dolore ma anche di discernimento, maturato alla luce degli incontri avuti con le autorità civili e religiose.
Sfumano così anche i piani alternativi: la solenne veglia del primo settembre con il cardinale Matteo Zuppi nella chiesa di San Luca, seguita dalla messa del giorno dopo prevista eccezionalmente nello stadio di Locri, non si terranno nei modi annunciati. Ma la fede, si sa, non si spegne con il silenzio di una festa. La luce della devozione continua a brillare nei cuori dei fedeli, come fiaccole che il vento non può spegnere. La Madonna della Montagna, madre e regina di questo popolo, sarà onorata nelle parrocchie e nelle comunità locali dove la sua presenza è viva, tangibile, radicata da generazioni. È una ferita, certo. Ma anche un tempo di attesa e di rinnovamento. Forse, come ogni pellegrinaggio interrotto, anche questo sarà un invito al ritorno interiore. Polsi attenderà ancora una volta i suoi figli. E la Madonna li accoglierà, come sempre, con braccia aperte.