Quaranta giorni dopo la risurrezione, Gesù ASCENDE al Cielo davanti agli sguardi stupiti degli Apostoli. L’Ascensione di Gesù non è una partenza ma una presenza nuova, non è un ADDIO, ma è l’ingresso in una dimensione nuova, in un nuovo orizzonte. Anche se è salito al Cielo, Egli continua ad essere sempre con noi. In Gesù risorto e asceso al Cielo, noi contempliamo quella che sarà anche la nostra META finale.
L’Ascensione di Gesù al Cielo è la nostra ascensione, dell’umanità intera. La festa di oggi ci insegna che non siamo stati creati per questa terra, ma per il Paradiso. Solo lì i nostri cuori troveranno la vera pace.
Prima di lasciare la terra, Gesù affida ai suoi discepoli il compito di EVANGELIZZARE tutte le genti. E’ questo il mandato missionario che Gesù ha lasciato alla sua Chiesa e che fedelmente dobbiamo seguire, affinché tutti conoscano il vangelo e abbiano la vita eterna.
Essere testimoni del vangelo vuol dire molto di più che essere dei semplici annunciatori, vuol dire anzitutto VIVERE il vangelo, annunciare il vangelo con la vita prima ancora che con le parole. Vuol dire far vedere che il vangelo è bello, che è la fonte della vera pace, della vera gioia, della vera libertà, ma farlo vedere con la nostra vita più che con le parole. Gesù vuole rassicurarci che la sua parola vissuta trasforma veramente il mondo, è capace di cambiare la società, di creare un’umanità nuova, un mondo nuovo. Gesù ci dice oggi: siate miei testimoni, siate la mia parola vissuta. Il mondo di oggi aspetta cristiani COERENTI, che vivono il vangelo, capaci di testimoniarlo senza sconti e compromessi.
Esortati a innalzare i nostri cuori al Cielo e a poggiare bene i nostri piedi a terra adoperiamoci per la diffusione del vangelo nel mondo intero. E’ il grande compito che oggi ci attende.
d. Enzo Ruggiero
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