Con la festa della SS. TRINITA la liturgia ci introduce nel cuore stesso della fede cristiana. Parlare della TRINITA’ è quanto più difficile ci possa essere perché siamo davanti a un mistero insondabile, al Mistero per eccellenza. Se possiamo parlarne è perché Gesù ce ne ha parlato. Non basta credere in Dio per essere cristiani: bisogna credere in ciò che Dio ci ha rivelato di sé, della sua vita intima.
La Trinità non è un teorema teologico astratto e neppure un simbolo per rappresentare Dio. E’ invece la manifestazione di un ATTO D’AMORE infinito che dal mistero di Dio si effonde sul mondo.
Il vero problema della fede non è credere o non credere, ma in quale Dio si crede! Noi che immagine abbiamo di Dio? Un Dio Padre o un Dio padrone? Un Dio gendarme o un Dio misericordioso? Un Dio Creatore o un despota? In che misura possiamo conoscere qualcosa del mistero di Dio?
Dio è AMORE ci dice San Giovanni e questa è l’immagine più bella ed efficace per parlare della Trinità. Una comunione interpersonale di amore non chiusa in se stessa ma aperta al dono. Tutta la nostra vita è immersa nell’insondabile mistero di Dio di fronte al quale la mente umana resta sconvolta e muta. Un mistero che però ha un volto: il volto di Cristo. Chi vede Lui vede il PADRE, chi accoglie Lui riceve anche lo SPIRITO SANTO. TRE PERSONE: una con l’altra, una per l’altra, una nell’altra.
Dio è la grande ricchezza della nostra vita, è Colui che dà pienezza di senso al nostro vivere quotidiano. Rendiamo a Lui grazie per questa fede e per questa speranza che illumina tutta la nostra vita.

Don Vincenzo Ruggiero