Si avvicina la Santa Pasqua, festività che quest’anno ha una profondità maggiore, quella profondità che nella fede e nella spiritualità, dovrà condurci a cercare sempre di più la pace. In questo mondo che pare voler autocancellare questo bellissimo sostantivo, già bello nella pronuncia. I focolai di guerra nel globo, sono circa una sessantina, ma i falò con dei veri carboni ardenti di guerra, li abbiamo in Ucraina e in Palestina, a queste carboni si stanno aggiungendo quelli potenziali della guerra economica alimentata dai dazi e dove tutto potrebbe infiammarsi.
Ma in questa domenica di Palme, per certi versi surreale, quasi anonima; approfittiamo per vivere un momento di pace, nella fiorente Davoli, sulla centralissima via che attraversa la cittadina, troviamo due davolesi che creano le crocette, le vele, i cuori di palma, intrecciandoli con arte e pazienza.
Tanta tranquillità e arte che si trasformano in delle bellissime creazioni che, una volta benedette saranno il simbolo di pace in ogni nostra casa. Se l’intreccio del simbolo della pace colorata dal giallo o dal verde della palma, auspica a cercare pace ,unendo delle singole Palme in dei capolavori, non rimane che ognuno di noi a partire dal contadino, al manager, al politico, al Presidente più importante di questo globo, ormai incendiato di guerra, si possa tutti insieme, cominciare a intrecciare qualche palma iniziando seriamente per aprire con civile e nobile forza, il negozio… (ops) il negoziato di pace che possa regalare a tutti tanta serenità, facendoci finalmente mettere nell’economia della nostra vita il dazio più importante quello della vittoria, pagato con la moneta più stabile che al cambio vale di più ed i suoi diversi “dividendi” si chiamano Pace.

Gianpiero Taverniti