SIDERNO – Documento unitario del Comitato referendario per il SI di Siderno a firma congiunta di Silvio Frascà, Portavoce del “Comitato Costa dei Gelsomini Possibile”, Antonello Tinelli, Delegato del Movimento “Siderno Libera” e Giuseppe Oppedisano, segretario di “ Fattore Comune” per illustrare le posizioni che dovrebbero portare a votare per il Si. Fatta la premessa che si voterà il 17 aprile per abolire l’art. 7 del decreto Sblocca Italia in materia di esplorazioni petrolifere “ una norma –dice la nota – che favorisce i concessionari dei pozzi petroliferi a mare entro le 12 miglia dalla costa, prorogando senza alcun termine le concessioni in essere” si aggiunge che “ anziché estinguersi alla scadenza, la concessione resterà aperta finché ci saranno idrocarburi da pompare, prolungando, in tal modo, le minacce agli ambienti marini e alla salute” il documento entra nel vivo. “I cittadini italiani – dice – e alcune regioni non sono stati a guardare, nonostante il quasi silenzio dei mass media, ed hanno costituito comitati e intrapreso iniziative per sensibilizzare sull’importanza della questione in corso” precisando che anche a Siderno il locale Comitato referendario, costituito dai movimenti e partiti politici sottoscrittori del documento e aperto ai contributi di tutte le forze politiche e singoli cittadini, ha intrapreso una serie d’iniziative pubbliche, fra le quali i banchetti in piazza e la distribuzione di volantini, per informare e sensibilizzare la popolazione e gli elettori sulle ragioni e sui motivi per votare SI.”. Quindi si ricorda che “ E’ stata approvata, con il sostegno del Sindaco Pietro Fuda, della Giunta e del Consiglio Comunale, una mozione in Consiglio Comunale per aderire alla campagna referendaria per il SI e contro le trivellazioni, invitando i cittadini a recarsi a votare domenica 17 Aprile” precisando che questo è “un esempio di voto libero, cosciente, ambientalista, che rende onore alla democrazia e che evidenzia un aumento del volume di sensibilità sulla questione. Un segnale inequivocabile di come anche i calabresi, finalmente, si dimostrino attenti alle tematiche ambientali. Tuttavia – continua il documento – bisogna anche dire che le lobby del petrolio hanno avviato una sotterranea campagna per silenziare il referendum e l’astensione, e imporre un’agenda energetica del fossile, con i conseguenti gravi rischi d’inquinamento del mare e di pericolo per la salute. Invano molte associazioni ambientaliste avevano chiesto al Governo di stabilire un’election day’, coincidente con la data delle elezioni amministrative”. Poi una serie di considerazioni a supporto della convinzione che “Il quesito referendario è diretto a proteggere il mare, le spiagge e le bellezze costiere, ancora non degradate, dai possibili inquinamenti e dai rischi di grave sversamento per incidenti. Attività di questo tipo fa aumentare i costi alla collettività e induce gravi pericoli a scapito dei benefici. Le energie sostenibili, il sole, il vento, l’acqua, sono l’alternativa futura. La transizione verso l’energia pulita garantisce un ambiente migliore e meno esposto al rischio della degenerazione climatica, e rappresenta un formidabile fattore di sviluppo dell’economia e dell’occupazione per il Meridione “. Per concludere, infine, che “La sfida è pensare alle generazioni future, a partire dal recupero del dominio dell’uomo sulla conoscenza della natura e non sull’esaurimento delle risorse” e che il “ Il 17 aprile, votando SI, si impedisce lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi dopo la scadenza delle concessioni entro le 12 miglia, garantendo un futuro migliore e un ambiente più protetto”.
Aristide Bava
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