La felciata o filicèta nel tipico dialetto locale, è un formaggio grasso, fresco, a pasta molle originario del comprensorio di Morano Calabro (Cs), dalle origini remote e strettamente legato alle tradizioni della pastorizia locale. Adagiato sulle foglie di felce, questo formaggio cosentino viene prodotto con latte di capra e una piccola parte di latte di pecora. Viene consumato appena fatto, anche caldo. La pasta è umida, morbida, di bassa intensità aromatica. Il suo nome prende origine dalle felci, piante nelle quali viene avvolto e dalle quali assorbe il particolare aroma. E’ stato sempre consumato dai contadini e dalle famiglie nobili del luogo, tanto che si era soliti definirlo col nome di “Pane degli Angeli”.
La produzione del formaggio prevede che il latte caprino provenga da animali pascolati rigorosamente al pascolo, inoltre come già accennato il formaggio è addizionato con una piccolissima percentuale di latte ovino, è filtrato con le felci e poi riscaldato nelle apposite caldaie di rame ad una temperatura di circa 34° C . Una volta ottenuta la cagliata (con l’aggiunta di caglio di capretto o agnello), si procede nella sua raccolta con la cocchiera (attrezzo tipico di legno d’acero) ed al suo trasferimento in secchielli di legno di gelso o di noci, avendo cura di formare strati omogenei di cagliata e di felci. Il formaggio ottenuto ha caratteristiche peculiari uniche, dal sapore fresco e che può essere consumato in purezza o con l’abbinamento di miele di acacia. Ottimo anche condito con olio extravergine d’oliva accompagnato da vino bianco, secco e leggero.
Fonte: MeteoWeb.eu