R. e P.
Da 2 al 4 ottobre, presso la parrocchia S.Maria di Loreto di Plati è stato celebrato il Giubileo del Mondo Missionario.
Trattandosi di Comunità di Parrocchie, sono stati coinvolti anche i paesi di Cirella, Natile Nuovo e Natile Vecchio, dando luogo cosi, ad una vera e propria attività interparrocchiale di servizio per l’intero territorio diocesano, nonché di inclusione sociale.
Raramente, infatti, i paesi interni sono stati in passato individuati quali prestigiose vetrine di eventi altisonanti e pertanto, questa occasione ha maggiormente stimolato l’entusiasmo di ogni fedele e, in generale, di tutti i cittadini.
Quello di essere stato individuato come centro da cui far nascere e irradiare lo sviluppo della missione, mediante una attenzione particolare verso chi ha più bisogno, riempie ancor più d’orgoglio e suscita il desiderio di un impegno condiviso e serio da parte delle comunità interessate.
I 3 giorni di attività, conclusi con la S. Messa celebrata da S.E. mons Francesco Oliva, hanno costituito momenti di intensa spiritualità.
Tutto ciò grazie all’instancabile impegno e alle grandi capacità organizzative dei sacerdoti coinvolti, ossia i direttori dell’ufficio Missionario della Diocesi Locri-Gerace, don Giuseppe Alfano e padre Dawinson Licona Sierra.
In particolare quest’ultimo, quale missionario della Consolata e Parroco delle 4 parrocchie di Plati, Cirella, Natile Nuovo e Natile Vecchio, è riuscito a coinvolgere l’intero gregge che gli è stato affidato facendo sì che ognuno si sentisse coinvolto in prima persona nel raggiungimento dell’obiettivo ossia “il servizio alla chiesa e al prossimo come gioco di squadra”. Squadra che, innanzitutto, hanno fatto tra di loro i due prelati, lavorando spalla a spalla per curare ogni aspetto nei minimi dettagli e squadra che hanno fatto anche i cori parrocchiali animando insieme i diversi momenti liturgici.
Il vescovo, nella sua omelia, ha esortato i presenti a ricordare sempre che ” l’unione fa la forza” e che bisogna mirare a diventare ” servi inutili”.
Il fatto che questo Giubileo sarà il punto di partenza per costruire qualcosa che trasformi la speranza in realta’, può essere considerato la realizzazione di una effettiva inclusione sociale mediante il fare rete, criterio indispensabile per lo sviluppo del nostro territorio, assumendo cosi rilevanza anche sotto l’aspetto del vivere civile. Nomi come Plati e Natile finalmente risuonano nella locride anche per qualcosa di positivo.
Un sincero grazie a mons Oliva, a don Giuseppe e a p. Dawinson , da parte delle nostre comunità.