Successivamente –aggiunge Cuoco- tale disposizione è stata abrogata nel 1999, pertanto da tale data in poi, il tasso di rendimento dei buoni postali emessi, non può più essere variato e mentre i possessori di Buoni Fruttiferi Postali emessi prima del 1986 sicuramente incontrano delle difficoltà nel far valere le proprie ragioni, gli investitori che hanno acquistato Buoni Fruttiferi Postali tra il 1986 e il 1999 hanno ottime possibilità, ricorrendo all’Arbitro Bancario e Finanziario, di ottenere rimborsi sugli interessi non riconosciuti da Poste Italiane. Ricordiamo che i buoni fruttiferi postali sono stati uno dei principali prodotti di investimento finanziario in Calabria e nel sud in generale, specie negli anni 80 e 90. I risparmiatori interessati sono coloro che hanno sottoscritto buoni postali fruttiferi prima del 1999 e, e precisamente chi ha investito in buoni fruttiferi dopo il primo luglio 1986. Il perché lo spiega l’avvocato Cristina Latella dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria: “Dopo l’entrata in vigore del decreto le Poste avrebbero dovuto emettere buoni della serie Q. Ma per un po’ di tempo hanno continuato a utilizzare vecchi moduli delle serie O e P che indicavano tassi superiori ma di fatto non più applicabili. La legge consentiva alle Poste di utilizzare, fino a esaurimento, solo i buoni della serie P (e non quelli della serie O) a patto però che l’impiegato apponesse due timbri, uno sul fronte e uno sul retro”. Per capire se ci sono possibilità di ricorrere all’Abf o in via giudiziaria bisogna rispolverare il vecchio buono fruttifero e leggere con attenzione:
• La data di emissione: se è anteriore al primo luglio 1986, le possibilità sono scarse;
• Se la data è posteriore, verificare la serie. Se è “O” è molto probabile che, in caso di contenzioso, l’Arbitro Bancario Finanziario dia ragione al risparmiatore;
• Se la serie è “P” bisogna verificare che siano stati apposti i due timbri: “P-Q” sul fronte e la tabella di tutti i nuovi rendimenti della serie Q, di tutti i 30 anni. Considerato che i rendimenti dei buoni fruttiferi postali degli anni 80 erano molto alti perché collegati all’inflazione, fare questo controllo potrebbe consentire di recuperare cifre importanti. In ogni caso il consiglio, prima di agire, è sempre quello di rivolgersi a un professionista che conosca a fondo la materia. Si precisa che anche coloro i quali hanno ottenuto il rimborso di tali buoni negli ultimi dieci anni possono richiedere la differenza spettategli. L’Unione Nazionale Consumatori Calabria, fornirà l’assistenza necessaria ai risparmiatori interessati al rimborso dei buoni postali fruttiferi trentennali contattando la sede dell’associazione al sito uniconsum o al recapito telefonico 3288310045″, conclude.

fonte:strettoweb.com