Gli inquirenti hanno voluto chiamarla “Ultima corsia”: un nome in codice decisamente azzeccato per un’inchiesta che ha smantellato un’organizzazione criminale composta da stranieri e che avrebbe avuto il controllo dello spaccio di marijuana e hashish nella frequentatissima autostazione di Cosenza e nella vicina Villa Giulia, presidiata stabilmente dagli esponenti del gruppo, nella quale gli assuntori di droga vi si recavano certi di trovarci sempre chi fosse in grado di soddisfare la loro domanda.

Stamani il blitz con i carabinieri del comando provinciale che sono entrati in azione tra il capoluogo bruzio e la vicina Rende facendo scattare le manette ai polsi di diciassette persone su diciannove indagati in tutto, a cui si contestano appunto le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzate al traffico, alla detenzione ed al commercio di stupefacente.

In cinque sono finiti in carceredodici quelli ai domiciliari e due sottoposti invece all’obbligo di dimora con contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le investigazioni, coordinate dalla Dda e svolte dai militari delle Stazioni di Cosenza Principale e Cosenza Centro, sono partite da una cessione di droga avvenuta proprio nell’autostazione del capoluogo bruzio e si sono allargate grazie all’avvio di intercettazioni poi riscontrate con specifici servizi sul territorio che hanno consentito di ipotizzare l’esistenza dell’associazione, operativa per l’appunto tra Cosenza e Rende, impegnata nel traffico illecito della droga, che sarebbe stata venduta finanche a minorenni, e acquistata a Rosarno, nel reggino.

Gli investigatori, dunque, si dicono certi di aver identificato la struttura gerarchica del presunto sodalizio, che oggi è finita in arresto, e che a capo avrebbe avuto un nigeriano.

L’organizzazione, come accennavamo all’inizio, sarebbe stata composta prevalentemente da stranieri, “capaci di alimentare flussi costanti di droga sul mercato locale”, sostengono gli inquirenti.

L’OPERAZIONE, scattata alle prime ore del mattino, è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Cosenza con il supporto delle articolazioni dell’Arma competenti per territorio, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal Gip presso il Tribunale del capoluogo di regione.

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