Un’indagine della Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Crotone, ha portato alla notifica dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di una persone a cui si contesta una serie di truffe subite da cittadini residenti in tutta Italia, ed al sequestro di quattro conti correnti sui quali si ritiene venissero versati i relativi guadagni.

Secondi investigatori, il soggetto, già noto per precedenti simili, avrebbe agito insieme ad altre quattro persone, tutte denunciate per lo stesso reato.

L’indagine è scattata circa due anni fa, dopo la denuncia da parte di un imprenditore crotonese che opera nel settore delle piscine e che raccontò di esser subissato di chiamate e richieste da parte di utenti che vedevano annunci commerciali dei quali lo stesso, ne disconosceva la paternità.

Da qui iniziarono una serie di accertamenti, a cui seguirono delle perquisizioni nelle abitazioni dei presunti responsabili del raggiro, e durante le quali si individuarono carte di creditodispositivi informatici e telefonici.

Dall’esame del materiale sequestrato e attraverso tutta un’attività di indagini informatiche e telematiche è stato possibile smantellare il “sistema” creato ad hoc per ingannare le vittime.

Gli inquirenti spiegano che i presunti truffatori creassero un finto sito riferito ad una vera azienda, avviando trattative di vendita con gli ignari acquirenti.

Il proprietario dell’azienda, di conseguenza, aveva iniziato a ricevere contatti da parte di privati relativamente a degli annunci commerciali di un sito web che la sua azienda, in realtà, non avrebbe mai avuto; ragion per cui l’imprenditore sporse denuncia.

I malfattori adescavano così le loro vittime che visitavano il falso sito web vendendogli piscine gonfiabili da spedire a prezzi vantaggiosi ed i cui pagamenti confluivano sui conti bancari di prestanome, senza che gli stessi acquirenti ricevessero mai la merce.

Grazie all’intervento della Polizia Postale è stato possibile interrompere e bloccare il flusso di acquisti che aveva già portato nelle tasche dei presunti truffatori diverse decine di migliaia di euro.

“Il caso menzionato e oggetto d’indagine – spiegano gli agenti della Postale – è solo l’ultimo di una innumerevole serie di casi che ogni giorno ed, in maniera incessante, finisce sotto la lente d’ingrandimento delle donne e degli uomini della Polizia Postale-Centri Operativi Sicurezza Cibernetica” che “sempre in prima linea, sono impegnati in attività preventiva e repressiva dei reati sul web anche, attraverso costanti campagne di sensibilizzazione al servizio dell’intera comunità”.

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