Dalla prossima settimana l’Italia potrebbe essere più rossa, con alcune regioni che potrebbero passare alla fascia con restrizioni maggiori. Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Campania sono tra quelle che destano maggiori preoccupazioni per il nuovo aumento dei contagi.

Preoccupa la crescita dei casi soprattutto per via della diffusione delle varianti, in particolare quella inglese. La cabina di regia Cts-ministero della Salute potrebbe approvare lo spostamento di alcuni territori in fasce di rischio diverse da quelle in cui si trovano ora.

La scelta finale come sempre spetta al ministro della Salute Roberto Speranza, che firmerà le eventuali ordinanze per il passaggio di colore pronte ad entrare in vigore da lunedì 8 marzo.

Monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità

Cresce l’Rt in Italia e passa dallo 0,99 della scorsa settimana a 1,06. “Netta accelerazione dell’epidemia” con una incidenza nazionale che sfiora i 200 (194,87 per 100.000 abitanti)  con una previsione di ulteriore peggioramento: nei prossimi giorni potrebbe raggiungere quota 250. L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti e anzi si avvicina alla soglia di 250 casi per 100mila abitanti.

Covid, i colori delle regioni. Chi può cambiare colore

Rischierebbe il passaggio totalmente in rosso l’Emilia-Romagna, attualmente in zona arancione, ma con già diverse zone dove sono in vigore restrizioni maggiori, con ordinanze che prevedono una zona arancione rafforzata o rossa. In Emilia-Romagna, Bologna e la sua provincia saranno in zona rossa da giovedì 4 fino al 21 marzo, così come la provincia di Modena. Sono in zona arancione scuro dal 2 al 14 marzo tutti i comuni delle province di Rimini, Ravenna e del Cesenate, mentre lo è già da qualche giorno l’Imolese.

Dall’8 marzo potremmo vedere colorarsi tutta di rosso la Lombardia, attualmente in arancione, ma con una situazione dei contagi che sta destando allerta. Già diversi territori della regione sono in zona arancione rafforzata. In Lombardia, dal 3 marzo, sono in zona arancione rafforzata, con la chiusura di tutte le scuole tranne gli asili nido, l’intera provincia di Como, ma anche diversi comuni della provincia di Mantova, della provincia di Cremona (incluso il capoluogo), di quella di Pavia e di 10 comuni della Città Metropolitana di Milano, tra cui Melzo e Binasco. Sempre in Lombardia sono state prorogate per un’altra settimana le misure previste dalla fascia arancione scuro già adottate per tutti i comuni della provincia di Brescia.

Anche la Toscana rischia il passaggio in zona rossa. A oggi la regione è in zona arancione e ha già alcune zone rosse sul suo territorio. In Toscana sono in zona rossa le province di Pistoia e di Siena fino a domenica 7 marzo.

Situazione preoccupante anche in Campania, che potrebbe anch’essa essere collocata in zona rossa. Al momento in Campania c’è una sola restrizione a livello locale, quella a Scafati (Salerno) valida fino all’8 marzo.

Sotto osservazione anche Veneto, Lazio e Puglia.

La Basilicata resterà zona rossa fino al 15 marzo. Sarà mantenuta la zona rossa anche in Molise.

La Sardegna dovrebbe rimanere l’unica zona bianca d’Italia e le scuole superiori sono pronte a riaprire lunedì 8 marzo al 100% in presenza, ma la Regione frena chiedendo maggiore “prudenza” per non vanificare gli effetti del cambio di colore.