Sappiamo come guarire dal coronavirus“. Lo ha annunciato Didier Raoult, virologo francese e direttore dell’Istituto Mediterraneo per le infezioni di Marsiglia, ai microfoni di Les Echos. Attraverso l’utilizzo di clorochina, associata a un antibiotico, il luminare avrebbe curato tre quarti dei suoi pazienti, risultati negativi al tampone per Sars-Cov-2 dopo soli 6 giorni.

Il medico ha utilizzato il Plaquenil, nome commerciale del principio attivo che è stato utilizzato nel dopoguerra contro la malaria.

La clorochina, “associata all’assunzione di antibiotici mirati contro la polmonite batterica“, come l’azitromicina, “ha totalmente guarito i pazienti entro una settimana, mentre il 90% dei malati che non hanno assunto i farmaci sono sempre positivi”, ha dichiarato Didier Raoult a Les Echos.

La notizia non dovrebbe suscitare grande clamore nella comunità scientifica. Già la Cina nel mese di febbraio aveva iniziato a curare i pazienti Covid-19 con il farmaco, senza riscontrare effetti avversi nella terapia.

Come riporta il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, “l’idea di usare la clorochina contro il coronavirus della Sars fu lanciata da Andrea Savarino“, ora ricercatore dell’Iss, “nel 2003 attraverso la rivista scientifica Lancet Infectious Diseases. L’ipotesi si basava su un’analisi della letteratura da cui si evinceva un effetto antivirale ad ampio spettro della clorochina”.

La teoria del medico italiano teneva inoltre conto delle proprietà benefiche del farmaco sul sistema immunitario, che hanno portato all’inserimento della clorochina nelle terapie per l’artrite reumatoide. Un’altra cura per questa malattia, il tocilizumab, è in fase di sperimentazione anche in Italia.

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