ROMA – Un’altra vittima di Coronavirus tra i giornalisti. Poco dopo le 13 di oggi è morto Pino Scaccia, al secolo Giuseppe Scaccianoce, storico inviato della Rai e capo redattore dei servizi speciali del Tg1. Aveva 74 anni e da alcune settimane era ricoverato al Covid Hospital 3 di Casal Palocco, a Roma.

Nato a Roma il 17 maggio 1946, Pino era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 28 febbraio 1974. In pensione dal 1 giugno 2011, ha lavorato al Corriere Adriatico prima di entrare in Rai nel 1980. Da inviato del servizio pubblico nazionale ha seguito numerosi avvenimenti, dalla prima guerra del Golfo al conflitto serbo croato, dalla disgregazione dell’ex Unione Sovietica e della ex Jugoslavia, fino alla crisi in Afghanistan, oltre al difficile dopoguerra in Iraq (dove è stato l’ultimo compagno di viaggio di Enzo Baldoni) fino alla rivolta in Libia.

Pino Scaccia

Ha realizzato numerosi reportage in tutto il mondo, è stato il primo reporter occidentale ad entrare nella centrale di Cernobyl dopo il disastro, a scoprire per primo i resti di Che Guevara in Bolivia e a mostrare le immagini fino a quel momento segrete dell’Area 51 nel deserto del Nevada. Si è occupato di cronaca con particolare riferimento a mafia, terrorismo e sequestri di persona oltre a terremoti e disastri naturali.
Dopo la pensione si era dedicato a tempo pieno all’attività di blogger e scrittore ed è stato  docente del master di giornalismo radiotelevisivo all’Università Lumsa di Roma. (giornalistitalia.it)