R. e P.
MACELLAZIONE SUINI PER AUTOCONSUMO FAMILIARE
Con un colpo di spugna si cancellano usi, tradizioni e costume.
In Calabria la pratica di allevare un limitato numero di suini per esclusivo uso familiare ha origini remote, anzi antiche. È una consuetudine, una tradizione e un costume di vita oltre che un’economia per le famiglie che praticano questa usanza, talmente radicata che porta al detto “cu si marita e cuntentu nu iornu, cu ammazza u porcu e cuntentu n’annu”.
Nel nostro Paese, la detenzione dei suini per autoconsumo non era regolamentata come per gli altri animali e pertanto, gli stessi non venivano identificati. Con decisione di esecuzione della Commissione UE 2018/1669 del 06 novembre 2018, di abrogazione della decisione 2006/80/CE, è stata regolamentata, per le persone fisiche, la possibilità di detenere un suino destinato all’uso e consumo personale, purché identificato. Di seguito la Regione Calabria, con circolare del 18/12/2018, ha provveduto a regolarizzare la macellazione dei suini esistenti nell’ambito Regionale a tale data, sempre sotto la vigilanza sanitaria delle Asl competenti e, con riferimento alla citata decisione UE, ha attivato la procedura e le modalità di rilascio di un codice aziendale per autoconsumo familiare. Tant’è che solo in provincia di Reggio Calabria venivano attivati circa 4000 codici.
Già dalla campagna precedente in alcune aree le ASL per carenza di personale non hanno potuto garantire la vigilanza e il servizio della visita domiciliare con evidente potenziale pericolo per la salute pubblica; oggi siamo ormai alle porte del periodo di macellazione e la situazione sembra ancora più grave.
La Regione Calabria, tramite il settore 12 “Sanità Veterinaria” in data 01/10/2020, ha comunicato a tutte le Aziende sanitarie provinciali che per l’anno 2020/2021 non è “opportuno” effettuare il servizio ispettivo a domicilio come negli anni passati e pertanto, la macellazione può essere fatta soltanto presso le strutture di macellazione autorizzate.
Questa Organizzazione professionale vuole significare e ribadire che la non opportunità o il divieto di macellazione nella nostra Regione di un numero limitato di suini per esclusivo uso familiare stravolge una consuetudine e un costume di vita che non appare, a suo parere, possibile sotto il profilo culturale, economico, alimentare ed infine sotto il profilo giuridico. Si sottolinea che le norme sanitarie nazionali e regionali regolano in modo chiaro ed inequivocabile tali usi e costumi e pertanto, accanirsi con azioni repressive tese a scoraggiarne l’attività oltre ad apparire illegittimo è anche impopolare e antieconomico ed incide in modo negativo sul comparto alimentare di qualità e di nicchia che nella sua complessità costituisce una fetta importante del PIL regionale.
Si sta rilevando parecchio malumore nell’apprendere la notizia della sospensione del servizio a domicilio per i detentori per autoconsumo, in quanto le strutture abilitate dislocate a notevole distanza nel territorio non sono sufficienti ma, soprattutto, con quali mezzi devono trasportare gli animali? se non con mezzi autorizzati e sicuramente a pagamento, con aggravio di ulteriori costi. Qual è la tradizione di una macellazione fatta in uno stabilimento? Visto la ormai imminente campagna, chiediamo che chi di competenza voglia ritornare su questa infelice decisione ed eventualmente, se ci dovessero essere delle restrizioni che valgano per il futuro, di modo che i detentori sappiano con molto anticipo l’organizzazione del servizio dei costi da affrontare.
IL PRESIDENTE
Vincenzo Lentini