R. e P.

“Occuparsi delle periferie significa occuparsi dell’anima di una città, soprattutto in una realtà come quella di Reggio Calabria, molto complessa già di per sé a causa di altri fattori. Ecco perché nell’ultimo anno mi sono fortemente battuto per far diventare Arghillà un caso nazionale, per ottenere importanti fondi dal Ministero dell’Interno e affinché la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni delle Periferie venisse qui a toccare con mano, a vedere di persona lo stato delle cose. Arghillà, Ciccarello, rione Marconi, Ciambra, sono casi di fortissimo disagio sociale che non possono essere gestite con la sola forza dei Comuni o della Prefettura. Ecco perché ringrazio ancora una volta l’amico e collega Alessandro Battilocchio, Presidente della Commissione, per aver dato seguito agli impegni assunti nei mesi scorsi e per quello che, sono certo, farà dopo questa due giorni in riva allo Stretto. Un grazie anche agli altri membri della commissione, i parlamentari Antonino Iaria, Andrea De Maria, Vito De Palma ed il Consigliere Sergio Di Filippo, per la grande attenzione data al caso Arghillà e alle altre situazioni d’emergenza del nostro territorio.”

 

A dirlo è Francesco Cannizzaro, Deputato della Repubblica e Segretario regionale di Forza Italia, presente oggi alle diverse audizioni della Commissione tenutesi presso la Prefettura e promotore di questa ed altre attività parlamentari e governative in favore della periferia.

 

“Ai ringraziamenti rivolti ai componenti della Commissione, mi preme aggiungere quelli alle forze dell’ordine, al Questore Salvatore La Rosa, al Comandante provinciale dei Carabinieri Cesario Totaro ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Agostino Tortora, che unitamente al Prefetto Clara Vaccaro, la quale anche oggi ha brillantemente coordinato le operazioni, stanno facendo un lavoro senza precedenti; credo che Arghillà e casi annessi non siano mai stati affrontati con questa stessa determinazione e spiccata sinergia istituzionale che riscontriamo oggi. E questo lo ritengo fondamentale. Senza unità della filiera istituzionale non risolveremo mai questo problema atavico. Quello che abbiamo fatto finora rappresenta la base, l’impianto sul quale grazie al parlamento ed al governo costruiremo strategie, programmi e azioni per superare le difficoltà. Per farlo – propone l’onorevole Cannizzaro – avremo bisogno non solo di unità di intenti ed economie, ma anche di qualcuno che si occupi di metterle in atto dedicandosi solo a questo, vale a dire un commissario straordinario con poteri speciali, com’è stato fatto per il più famoso dei casi nazionali, Caivano, che è diventato un modello. Però io credo che la complessità di sfaccettature di Arghillà e Ciambra superi anche Caivano. Siamo grati a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, che si impegnano quotidianamente sul territorio, ma anche loro hanno bisogno dei cosiddetti rinforzi. Col supporto dello Stato a 360 gradi, tutti insieme, possiamo farcela.”