Accorgendosi che Dante è pallido di paura , Virgilio abbandona il corruccio che gli dipinge il volto , mentre attende il Messo celeste . Dante gli chiede ancora se le anime del primo cerchio scendano talvolta fino al fondo del baratro infernale . Virgilio risponde affermativamente e rassicura il poeta fiorentino dicendogli che egli stesso conosce quei luoghi per esserci già stato quando fu evocato dalla maga Eritone , per richiamare l’anima di un traditore dell’ultimo cerchio dell’Inferno . Improvvisamente l’ attenzione di Dante viene attratta dalla presenza , sulla cima della torre , di Megera , Aletto e Tisifone , le tre furie infernali , con innumerevoli serpenti per capelli e la vita cinta di verdi idre . le mostruose creature urlano spaventosamente all’indirizzo di Dante e invocano la minore delle tre Gorgoni , Medusa, che lo tramuti in pietra .
Virgilio allora esorta Dante a voltarsi indietro e lo aiuta a coprirsi gli occhi per sottrarsi alla vista del mostro .All’improvviso si ode un rumore come di vento impetuoso , che scuote la palude dello Stige e mette in fuga i dannati che si acquattano nel fondo melmoso . Virgilio esorta Dante a togliere le mani dagli occhi per il sopraggiungere del Messo celeste . Arrivato davanti alla porta egli la apre con una verghetta . Urla allora verso i diavoli ricordando che e volere di Dio che i due poeti passino attraverso la città e li minaccia di ulteriori pende divine . Virgilio e Dante entrano allora nella citta di Dite . Guardandosi attorno Dante vede una distesa pianeggiante , punteggiata da numerosissime tombe con il coperchio sollevato rese incandescenti da fuochi che ardono tutt’intorno , e apprende da Virgilio che li sono puniti gli eretici .
Professore Vincenzo Bruzzaniti