Nel cuore dell’estate la Chiesa celebra la solennità dell’Assunta. Per molti oggi è solo Ferragosto e si rischia così di dimenticare una delle feste più belle e suggestive dell’anno liturgico. Il significato lo ricaviamo dalle parole della liturgia: “Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro Colei che ha generato l’autore della vita”. Maria è entrata nella dimensione di Dio come PRIMIZIA perché Lei ci precede in questo cammino che tutti dobbiamo percorrere. Maria, una di noi, è arrivata prima di noi là dove tutti noi siamo destinati
Oggi rinnoviamo la nostra fede nella RISURREZIONE. La morte, anche se inevitabile, non avrà l’ultima parola. S. Paolo ci ricorda che se siamo risorti con Cristo dobbiamo cercare le cose di lassù. Maria ci invita a guardare in alto, ci ispira la nostalgia del CIELO, la nostalgia di DIO, da cui veniamo e a cui siamo diretti. Il problema di oggi è che siamo troppo attaccati alle cose della terra, incapaci di guardare oltre, di coltivare grandi ideali. Viviamo una vita terra terra, di basso profilo, spenta. Molti, anche cristiani praticanti, pensano che con la morte tutto finisca. L’uomo, oggi più che mai, è tentato dalla disperazione. Non solo si interroga con scetticismo sul futuro, ma a volte si chiede perfino se la vita valga la pena di essere vissuta.
La festa odierna ci dona un senso di GIOIA e di SPERANZA: non siamo destinati al nulla, al vuoto, siamo destinati alla gloria, a qualcosa di bello e di grande. Maria è l’AVVENIRE dell’umanità: Lei è quel futuro che ci attende se gli uomini seguiranno la sua via.
d. Enzo Ruggiero