Un uomo senza nome, che potrebbe essere ciascuno di noi, rivolge a Gesù la domanda che è il desiderio profondo di ogni uomo: quello di avere la vita. E Gesù spiega che per ottenere la realizzazione di quella speranza è necessario liberarsi da tutto ciò che è “MAMMONA”, cioè da tutto ciò che sembra essere garanzia e sicurezza umana.
Quest’uomo è RICCO ma non è FELICE. Gesù lo guarda dritto negli occhi e gli offre l’ultima opportunità per acquistare l’unico bene che non si trova sul mercato: la FELICITA’. Il giovane però non se la sente di rispondere alla chiamata e pieno di tristezza se ne va per la sua strada. Da qui la celebra espressione di Gesù: “Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel Regno di Dio!” Il pericolo, ci fa capire Gesù, non risiede nella ricchezza in se stessa che, se usata per il bene comune, non impedisce un cammino di perfezione. La ricchezza diventa un pericolo quando prende il posto di Dio nel cuore. Il giovane ricco ha amato più le sue ricchezze che Gesù. Ha scelto di AVERE e non di ESSERE.
Gesù chiede a quest’uomo di seguirlo, di lasciare tutto dando le sue ricchezze ai poveri. Gesù non propone la povertà fine a se stessa, ma la condivisione. L’unica ragione dei beni è trasformarli in opportunità di incontro. Gesù chiama TUTTI ad una vita totalmente nuova, non impostata più sull’attaccamento ai beni materiali e alle ricchezze terrene. Chiama tutti alla perfezione nell’amore, alla libertà dalle ricchezze terrene come condizione per poterci mettere al servizio dei fratelli.
Questa è la ricchezza che Dio dona a tutti, la più grande che l’uomo possa avere su questa terra: la sapienza e la parola di Dio. Cosa ti serve possedere se non hai capito il senso della vita, cosa ti serve avere delle cose se non hai capito che l’unica cosa che conta è Dio, che è Lui la vera ricchezza?
d. Enzo Ruggiero
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