R. e P.
Le letture di questa domenica ci rivelano un Dio pieno di misericordia. Potremmo chiamarla la domenica della MISERICORDIA a motivo delle 3 parabole raccontate da Luca. Un pastore non si sente felice perché ha 99 pecore al sicuro e una sola smarrita. Una donna non si rassegna a perdere quella moneta scivolata chissà dove. Un padre non si consola con il figlio maggiore rimasto in casa mentre il minore, libertino, se n’è andato sbattendo la porta. Cosa ci insegnano queste 3 parabole? Che l’uomo può stare senza Dio, ma DIO NON SI RASSEGNA a stare senza l’uomo! Dio non si rassegna a perdere uno solo dei suoi figli.
Al padre non interessano le scuse, il passato del figlio. Non interessa che abbia dilapidato l’eredità. L’importante è che l’amore abbia vinto. In amore Dio non conosce misura, perché la misura del suo amore è amare SENZA MISURA. Paolo VI diceva: L’uomo può diventare buono anche se corrotto e cattivo. Nessun caso è disperato alla scuola del vangelo e con la terapia della grazia. Questo dovrebbe farci molto riflettere.
Una volta un giovane mi disse: ma è proprio strano questo padre della parabola! Com’è possibile che dopo averne combinate di tutti i colori riaccolga il figlio in questo modo….è umanamente ingiusto! E’ proprio vero: umanamente parlando è ingiusto. Ma Dio non la pensa così: ecco perché noi ci dobbiamo sempre CONVERTIRCI. Perché Dio è sempre più grande di Noi, è sempre al di là dei nostri pensieri.
Nessuno MERITA l’amore di Dio. Il suo amore è assolutamente gratuito. Dio non ci ama perché siamo buoni, ma amandoci senza misura ci rende buoni. Quando finalmente le nostre comunità capiranno il vangelo della misericordia e lo faranno diventare metro di giudizio del loro agire, la Chiesa tornerà ad essere il faro che illumina il cammino degli uomini.
d. Enzo Ruggiero