COMMENTO AL VANGELO V DOMENICA DI PASQUA (B)
La parabola odierna è una di quelle pagine evangeliche che ci aiutano a capire la vita cristiana nella sua dimensione più profonda.
Il rapporto tra la vite e i tralci è molto più stretto di quello che passa tra il pastore e le sue pecore. Il TRALCIO è un prolungamento della VITE; dalla vite viene la linfa che lo nutre e lo fa crescere, se non rimane unito alla vite non può più produrre niente, si dissecca e diventa una cosa che non serve più a nulla se non ad alimentare il fuoco. E’ quindi un’immagine efficacissima per farci capire che noi siamo chiamati a diventare una COSA SOLA con Cristo, a partecipare della sua stessa vita divina e che questa unione con Cristo è indispensabile per produrre i frutti che il Padre si attende da noi.
Si tratta anzitutto di scegliere Gesù, di voler vivere la sua Parola, di mettere in pratica i suoi comandamenti. La fede è RELAZIONE, è comunione con Gesù e non osservanza di regole o precetti. Il rapporto con Gesù non è qualcosa di soggettivo o di intimistico, ma è fondato sulla memoria delle sue parole.
Nessun tralcio può far frutto da solo. Un monito per tanti che pensano di poter fare qualcosa di buono da sé, da soli, senza collegamento vitale con Gesù, con la Chiesa, con Dio. Siamo dei tralci che vivono e crescono solo se UNITI alla vite. Così la nostra esistenza diventa improduttiva e va in rovina se non è radicata in Gesù Cristo.
Gesù continua a rendersi VISIBILE nel mondo attraverso i cristiani che portano frutto. Gesù per le vie del mondo oggi nessuno lo vede. Ma la gente vede i cristiani, vede noi. Giudica le nostre azioni, riconosce i nostri frutti. E così attraverso i cristiani incontra Cristo, impara a conoscerlo e prende posizione nei suoi confronti. Così Gesù diventa CREDIBILE nella misura in cui siamo credibili noi.
Chiediamo al Signore che ci tenga uniti strettamente a sé e accettiamo la mano ruvida quando il potatore viene a POTARCI: non abbiamo troppa paura se il dolore busserà alla nostra porta. Perché solo così diventeremo capaci di produrre molto frutto.
d. Enzo Ruggiero
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