COMMENTO AL VANGELO SOLENNITA’ DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE (C)

(Luca 24, 46-53)

Gesù, dopo aver compiuto la sua missione terrena, si ricongiunge con il Padre, entra nella pienezza della gloria con il suo corpo, aprendo la strada anche a tutti noi. L’umanità di Gesù, trasfigurata dalla risurrezione, entra così nella comunione della Trinità.

La sua non è una FUGA, ma un RITORNO. Il Figlio ritorna al Padre con il suo corpo trafitto e trasfigurato e porta in Dio tutte le luci e le ombre della nostra umanità. Niente di ciò che è umano è lontano dallo sguardo del Padre.

Gesù sale al cielo a prepararci un posto accanto a Lui: è la realtà del Paradiso. Siamo fatti per il CIELO, per la vita eterna, per una felicità che supera ogni immaginazione umana.

La vita è un cammino verso l’ETERNITA’: ogni uomo viene da Dio e ritorna a Dio. Il Cristiano vive con i piedi ben piantati per terra, ma con lo sguardo rivolto verso l’eternità.

Gli uomini di oggi non sono più capaci di guardare in alto. Quel cielo è DIO stesso. C’è come una crisi di SPERANZA: dimentichiamo la nostra destinazione ultima, la stazione di arrivo del nostro viaggio.

Gesù ci affida una MISSIONE impegnativa: il suo volto, sottratto alla vista con l’Ascensione, deve essere reso presente dal volto della CHIESA missionaria. L’annuncio a tutte le genti non è un “optional” della rivelazione di Gesù: morte, risurrezione e missione sono eventi tra loro concatenati. Attraverso la sua Chiesa continua ad operare, ad essere vivo, a salvare gli uomini. Attraverso di noi Cristo oggi va in tutto il mondo con i nostri piedi, con la nostra fatica, con il nostro zelo. Invochiamo lo Spirito Santo perché la Chiesa, questa nostra Chiesa, sia davvero trasparenza viva del Risorto.

don Enzo Ruggiero