COMMENTO AL VANGELO SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI (Anno C) (Luca 9, 11-17)

Oggi celebriamo la solennità del Corpo e Sangue di Cristo: la festa dell’EUCARISTIA. L’Eucaristia è il DONO più grande, il dono per eccellenza, è Gesù stesso che si dona a noi nelle sembianze del pane e del vino. La festa di oggi è l’occasione per porre alcune domande: come viviamo l’Eucaristia? Come una devozione o una necessità? Come un appuntamento importante della settimana o come un peso, una tassa da pagare a Dio? Come un RITO, di cui siamo solo spettatori o come una scuola di vita, un modo per ricaricare la nostra vita spirituale?

Il vangelo di oggi ci parla dell’Eucaristia, di cui il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è un’anticipazione profetica. Gesù prende i pani, alza gli occhi al cielo, li benedice, li spezza e li distribuisce. Tutti questi gesti saranno ripetuti nell’Ultima Cena. Il vangelo conclude che “tutti mangiarono a sazietà”. L’Eucaristia, solo l’Eucaristia, può SAZIARE ogni nostro desiderio. Tutto il resto, anche le ricchezze e i beni di questo mondo, ci lasceranno sempre vuoti e insoddisfatti.

Bisogna fare attenzione, però, perché nutrirci dell’Eucaristia significa entrare in SINTONIA con Gesù, assimilare il suo stile di vita, le sue scelte e il suo comportamento. Quel pane vivo è VITA DONATA, offerta per gli altri, e questo può fare paura perché noi preferiamo starcene tranquilli, non cambiare nulla, specialmente dentro le nostre comodità e abitudini.

Gesù nell’Eucaristia non ci comunica solo il suo esempio o il suo incoraggiamento, ma dona tutto SE STESSO, vivo e vero. Non ci dà solo qualcosa di suo, ma la sua stessa persona. L’Eucaristia è la SINTESI di tutta l’esistenza di Gesù, che è stata un unico ATTO D’AMORE al Padre e ai fratelli.

Gesù non vuole essere ammirato: vuole essere mangiato. E noi mangiamo lo stesso pane per vivere nello stesso amore con Lui e con il prossimo.

DON Enzo Ruggiero