COMMENTO AL VANGELO IV DOMENICA ORDINARIA (B)
Chi è Gesù, con quale autorità compie gesti e miracoli? Questi interrogativi risuonano tra i fedeli riuniti nella sinagoga di Cafarnao. La gente era stupita dal suo insegnamento. Percepivano in Lui qualcosa di diverso dalla solita predicazione. E qui compie il primo miracolo del vangelo di Marco. Non è un caso: per Marco tutta l’opera di Gesù può essere descritta come un grande ESORCISMO che libera il vero volto dell’uomo deformato dal potere di satana. Gesù dunque ci viene presentato come profeta e LIBERATORE. E da cosa? Da tutto ciò che rende l’uomo schiavo e oppresso.
L’indemoniato è il simbolo di tutto ciò che ci impedisce di diventare credenti. Egli è un credente: abita nella sinagoga, partecipa alla preghiera, professa la sua fede; il primo esorcismo che Gesù esercita è proprio DENTRO la COMUNITA’, tra i fratelli. Il primo pericolo è proprio dentro di noi, dentro le nostre scelte, quando viviamo le contraddizioni della fede e delle nostre comunità. Ognuno di noi è invitato a riconoscere SE STESSO in quest’uomo posseduto, un uomo che non è padrone della sua vita, ma sente la schiavitù del male che lo condiziona e lo domina.
E’ demoniaca una fede che tiene Dio lontano dalla quotidianità, che lo relega nel sacro. E’ demoniaca una fede che vede in Dio un concorrente e un avversario. E’ demoniaca una fede che resta alle parole: il demone riconosce in Gesù il Santo di Dio, ma non aderisce al suo vangelo. Ecco i tre RISCHI concreti per noi discepoli che frequentiamo la Chiesa: professare la fede in un Dio che non c’entra con la nostra vita, un Dio avversario, un Dio da riconoscere solo a voce.
Il rischio della Chiesa del terzo millennio, nel nostro Occidente che crede di credere, è quello di avere una fede che resta chiusa nel recinto del sacro, una fede fatta di formalismi e di tradizioni e che però non riesce a cambiare la mentalità e il destino del mondo. Una fede che non cambia la vita, che non incide nell’economia, nella politica e nella giustizia, è FINTAMENTE cristiana.
Anche noi cristiani tendiamo spesso ad una vita comoda e conformista. Molti oggi desiderano un cristianesimo facile, che si adegui alle mode del momento, una Chiesa che faccia silenzio, un Cristianesimo senza sacrificio, senza tanti pesi e tanti scrupoli: un Cristianesimo COMODO.
NON BASTA CREDERE: anche il demonio crede, anch’egli sa bene chi è Gesù e proprio per questo sa che Egli è venuto per distruggere le tenebre che abitano nel nostro mondo.
Accogliamo la parola liberatrice che oggi Gesù rivolge alla sua comunità. Chiediamogli che la nostra fede contagi la vita, che illumini le scelte e la vita quotidiana.
d. Enzo Ruggiero

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