COMMENTO AL VANGELO II DOMENICA ORDINARIA (B) (Gv. 1,35-42)

Il Vangelo ci presenta la nascita del Cristianesimo. Giovanni Battista indica a due suoi discepoli la persona di Gesù dicendo: “Ecco l’Agnello di Dio”. E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Il Cristianesimo è la PERSONA di Gesù. Questa è la differenza con le altre religioni. Se togli Gesù, il Cristianesimo crolla. Tu sei cristiano se hai incontrato Gesù e ti sforzi di seguirlo.

Gesù dice agli Apostoli che lo cercano: “Venite e vedrete”. Il Cristianesimo non è abbracciare una dottrina o una filosofia, ma è seguire una PERSONA, è fare un’esperienza VIVA, forte di Dio che, una volta vissuta, la si trasmette agli altri. E’ un’esperienza che cambia la vita: “erano circa le 4 del pomeriggio” annota l’evangelista.

L’evangelizzazione consiste nell’INDICARE la presenza viva di Cristo, la sua persona.

E’ Cristo il centro, il cuore dell’evangelizzazione. Non bisogna mai mettere se stessi al centro, ma portare a CRISTO.

Dobbiamo fare un’esperienza personale, intima, del suo amore. Dobbiamo entrare nella sua casa, nella sua intimità. “Maestro, dove abiti?” chiedono gli Apostoli a Gesù. Non gli chiedono l’indirizzo di casa, ma vogliono fare un’esperienza con Lui.

Andrea dice: “Abbiamo trovato il Messia” e conduce il fratello da Gesù. L’evangelizzazione è un FUOCO che si diffonde.

Mai come oggi la Chiesa ha avuto tanti mezzi per evangelizzare; eppure ci sono pochi risultati. Perché? Perché ci siamo dimenticati dell’essenziale. L’evangelizzazione non è un mestiere, è una convinzione. Non è un insieme di verità da comunicare, ma una PRESENZA viva da indicare.

Gesù fissa lo sguardo su Simone, come lo fissa su ognuno di noi. E’ uno sguardo di predilezione, di scelta, di amore. Lasciamoci fissare da Gesù e noi fissiamo lo sguardo su di Lui per comprendere la sua chiamata, la sua volontà.

D. Enzo Ruggiero