COMMENTO AL VANGELO II DOMENICA DI PASQUA (B)
E’ la sera di Pasqua, le donne hanno portato la notizia sconvolgente dell’angelo, ma i discepoli hanno PAURA di perdere la loro vita e la loro tranquillità. Sono blindati nel cenacolo, nascosti, tristi e rassegnati, chiusi nella loro incredulità e delusione. Ma in questo rifugio dominato dalla paura si presenta Gesù RISORTO. Essi temono che il Signore sia arrabbiato con loro, hanno la coscienza sporca, perché sanno di aver abbandonato il loro Maestro nel momento più duro e drammatico. Ma Gesù non porta loro rancore, annuncia la pace e dona lo SPIRITO per la remissione dei peccati. Il Signore quel giorno apre il loro cuore e vince la loro INCREDULITA’. Questo incontro è un bellissimo annuncio: le nostre chiusure non fermano il Risorto. Il suo amore è più forte delle nostre paure, la sua presenza riempie la nostra solitudine, la sua luce entra nelle nostre tenebre.
Tommaso non c’era quella sera e di ritorno riceve l’annuncio della visita del Risorto. All’inizio non volle credere alle loro parole, eppure non era un cattivo o un mediocre discepolo, né un freddo razionalista. Anzi era un uomo dai sentimenti forti e generoso. Ma per lui esiste solo ciò che si vede e si tocca. E’ il credo di tanti uomini e di tante donne, i quali più che razionalisti sono EGOCENTRICI. E’ il credo di coloro che sono prigionieri del proprio orizzonte ristretto, prigionieri delle proprie sensazioni, chiusi unicamente in quello che vedono e toccano. L’egocentrismo porta sempre a chiudersi e ad essere increduli, Per questo il credo di Tommaso è spesso anche il NOSTRO. Otto giorni dopo la Pasqua Gesù ritorna in mezzo ai discepoli. Questa volta c’era anche Tommaso. Potremo aggiungere: ci siamo anche NOI. Gesù invita Tommaso a toccare le sue ferite. In verità è Gesù che tocca il suo cuore incredulo. La vittoria sulla nostra incredulità inizia proprio da qui: ascoltare il vangelo di pasqua, lasciarsi toccare dal fiume della sua misericordia e toccare le ferite del corpo di Gesù ancora piagato in tanti uomini e donne di oggi. Il Signore è Risorto ed è vivo nella sua Parola. E’ per noi che ha detto: Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. Beati noi se sapremo vivere la vita al ritmo della preghiera di Tommaso: MIO SIGNORE E MIO DIO.
d. Enzo Ruggiero
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