COMMENTO AL VANGELO II DOMENICA DI AVVENTO C
Ogni anno in Avvento la Chiesa ci ripropone la figura di Giovanni il BATTISTA. Una persona del vangelo che riesce sempre a sconvolgerci. Si presenta in modo RUDE: veste di peli di cammello e si ciba di locuste, sferza poveri e potenti invitandoli, in maniera energica, alla conversione, e infine muore atrocemente per il capriccio di una regina dai facili costumi. Noi, invece, in questo periodo natalizio saremmo più portati alla POESIA del bambinello che nasce nella grotta annunciato da angeli celestiali e visitato da folkloristici pastori. Per questo, forse, Giovanni il Battista bussa prepotentemente al nostro cuore e ci invita a riscoprire, da cristiani adulti, la verità e la bellezza del NATALE.
Il messaggio centrale di Giovanni è l’invito alla CONVERSIONE, a preparare la via del Signore, a raddrizzare i suoi sentieri. Che cosa significa oggi per noi conversione? Preparare la strada del Signore? Certamente è il cambiamento di alcune abitudini che mostrano un’adesione, magari non del tutto consapevole, a valori non più evangelici.
Convertitevi! Ma noi che ci diciamo credenti e praticanti perché mai dovremmo convertirci? La conversione riguarda chi da cattivo diventa buono, da peccatore si fa giusto, ma noi ci sentiamo così puliti, così devoti. Del resto non siamo già cristiani? Non ci rendiamo conto che è proprio da questa PRESUNZIONE che dobbiamo convertirci, dalla supposizione illusoria e infondata che, tutto sommato, siamo già a posto, che va bene così e, quindi, non abbiamo bisogno di alcuna conversione. La figura del Battista ci ricorda che la vita cristiana dovrebbe essere una CONTINUA conversione, un continuo tendere al miglioramento graduale di noi stessi.
E’ importante capire però che la conversione, cui oggi la Chiesa ci invita, non è una conversione ripiegata nella tristezza, ma un impegno, certo faticoso, che deve avvenire nella GIOIA, nell’ottimismo, nella bellezza, perché è Dio stesso che ci invita e ci guida in questo cammino con la sua misericordia e la sua giustizia.
Sono questi i pensieri con cui la Chiesa ci invita a riflettere e a pregare, sono questi i propositi con cui prepararci al Natale del Signore.
d. Enzo Ruggiero
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