COMMENTO AL VANGELO FESTA S. FAMIGLIA (C) (LC. 2, 41-52)
INIZIO DELL’ANNO GIUBILARE
La domenica dopo Natale è dedicata alla S. Famiglia di Nazaret, una famiglia ordinaria e straordinaria nello stesso tempo. Ma si tratta di un quadretto romantico o ancora oggi la famiglia di Nazaret può essere un modello per le nostre famiglie? C’è ancora spazio per DIO nelle nostre famiglie?
Il vangelo di oggi ci richiama una grande verità che i genitori non devono mai dimenticare: i figli sono anzitutto CREATURE di Dio e a Lui appartengono. Il nostro compito è quello di generarli con amore e crescerli nella fede. Ma non possiamo e non dobbiamo vivere al loro posto. I genitori non sono gli amici o i padroni della vita dei loro figli, ma CUSTODI di questo incomparabile dono di Dio. Spesso accade che i genitori, per il fatto stesso che hanno dato la vita ai loro figli, vogliono vederli crescere come copia di loro stessi. Dimenticano, invece, che ogni figlio che nasce è una creazione nuova, un originale unico e irripetibile.
Un coppia di SPOSI che non incontra mai difficoltà non esiste, appartiene al mondo dei sogni. E anche un figlio che cresce “appiccicato” ai genitori non sarà mai un uomo che deve avere le sue responsabilità. La rondine ama i suoi piccoli, li protegge, li tiene nel nido, ma viene il giorno in cui ordina loro di volare e, se loro non lo fanno, li afferra e li lancia nel vuoto. Solo allora essi imparano a volare, ad essere se stessi. La scuola quotidiana che forma i figli più che la parola è l’ESEMPIO.
Perché nelle famiglie ci sia l’amore ci deve essere DIO. Quante famiglie oggi si sfasciano improvvisamente, si sciolgono come neve al sole. La ragione che viene addotta la conosciamo: “Non ci amiamo più” è lo slogan comune. Oggi molte famiglie sono una terra arida e desolata, perché Dio è ASSENTE. Di fronte a questa realtà oggi devastante c’è un solo rimedio: RIPORTARE DIO NEL CUORE DELLA FAMIGLIA. E’ questa la grande sfida per la Chiesa di oggi.
D. Enzo Ruggiero