COMMENTO AL VANGELO SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI (A)
In questa domenica celebriamo uno dei più grandi misteri della fede, quello dell’EUCARISTIA, ovvero il mistero del Corpo e Sangue di Cristo donati a noi come cibo e bevanda spirituali. In questa festa vogliamo anzitutto professare la nostra fede nell’Eucaristia come sacrificio, come nutrimento e comunione, come divina presenza. L’Eucaristia ci rende presente, ogni volta che la si celebra, il sacrificio della CROCE: si rinnova il sacrificio di Gesù, il suo dono supremo di amore, la sua obbedienza al Padre, la sua intercessione, il suo perdono.
Gesù nel Vangelo si propone a noi come PANE VIVO. Chi è l’uomo? L’uomo è FAME e SETE di DIO. Non siamo essere completi e autosufficienti. Avvertiamo questa indigenza, questo bisogno, questo vuoto; ma ci illudiamo di soddisfare questa fame e sete nutrendoci delle cose del mondo. Ma chi può placare la fame e la sete di Dio se non Dio stesso? Dio si fa PANE per saziarci: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo”. Egli solo è il pane vivo che nutre l’uomo. Solo Lui è l’acqua viva che disseta la sete dell’uomo.
Oggi la Chiesa ci invita a fermarci, a sostare, a fare il punto della nostra FEDE, a togliere via tutte le incrostazioni fatte di abitudini, di superficialità e di fretta che a volte caratterizzano la nostra vita comunitaria.
Gesù non dice di nutrirci del suo insegnamento e della sua dottrina: Gesù dice di prendere e mangiare la sua carne. “Mangiare la carne” e “bere il sangue” è nutrirsi del suo amore, è scoprire che SOLO LUI sfama e disseta le nostre inquietudini, che SOLO LUI può dare forza e direzione alla nostra vita, che SOLO LUI sa riempire di bellezza la nostra quotidianità. Nutrirci di Lui significa dire il nostro “sì” a quel progetto di vita che Gesù ha rivelato dalla Croce e farlo diventare il nostro. Lasciamoci saziare da Lui, la nostra fame di infinito sarà nutrita dalla sua stessa vita e dal suo stesso amore.
Don Enzo Ruggiero