Un nuovo atto intimidatorio ha colpito il sindaco Michele Conia, già in passato bersaglio di minacce e attentati. Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 14, sono stati scoperti tre incendi appiccati in punti diversi dello stesso terreno appartenente alla sua famiglia. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri, che hanno accertato la natura dolosa del rogo.

L’amministratore, raggiunto dai nostri microfoni, ha espresso con fermezza la propria determinazione a proseguire nel suo impegno politico e istituzionale: «Continuo a testa alta a fare quello che ho sempre fatto. Sono atti brutti che fanno male, perché colpiscono tutta la famiglia, ma non ci fermeranno e continueremo nel nostro percorso politico-amministrativo».

Il vile episodio ha immediatamente suscitato sdegno e indignazione nella comunità locale e una vasta ondata di solidarietà. Tra i primi a intervenire il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha dichiarato: «Sincera solidarietà al sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, e alla sua famiglia, vittime di un vile atto intimidatorio. Colpire i beni personali di un amministratore significa tentare di minare la serenità di chi, con impegno e sacrificio, dedica una parte della propria vita alla comunità. La Calabria non può e non deve arrendersi a simili gesti criminali, che offendono non solo la persona colpita ma l’intera nostra regione. Al fianco del sindaco Conia e di tutti gli amministratori che, con coraggio, rappresentano l’avamposto dello Stato nei territori».

La vicenda riporta al centro dell’attenzione la condizione degli amministratori locali calabresi, spesso esposti a pressioni e intimidazioni nel loro quotidiano lavoro al servizio delle comunità.

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