Alla vigilia dei festeggiamenti della Madonna di Crochi di Caulonia è stata ripristinata nella giornata di ieri, dopo cinque anni, la fontana posizionata ai margini del ponte sull’Amusa, in prossimità della chiesetta rupestre, ed adiacente ad un invaso per la raccolta di acqua a fini antincendio.

Lo annuncia, con un manifesto, il presidente del Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino Arturo Costa che assicura la potabilità e ne consiglia l’uso principalmente a chi soffre di calcolosi renale dal momento che “viste le qualità benefiche dell’acqua potranno trarne beneficio”.

L’acqua di Carpinuso, contrada montana alla destra delle pendici di monte Gremi, andata distrutta a seguito dell’alluvione del 1951, sul finire degli anni ’80 fu interessata da un possibile sfruttamento industriale. Infatti, un emigrato che vive in Lombardia sin dall’infanzia aveva presentato un apposito progetto che prevedeva l’imbottigliamento dell’acqua ed una serie di opere che avrebbero ridato vita alle contrade vicine. Sogno morto tra ostacoli burocratici e pastoie procedurali perchè quell’acqua rientrava in un piano di intervento del Consorzio di Bonifica di Caulonia che, tra l’altro, l’avrebbe portata anche a Caulonia capoluogo anche per l’irrigazione di ville e giardini.

L’acqua di Carpinuso, distratta dall’uso irriguo, ed immessa nell’acquedotto comunale, chissà che non risolva definitivamente la penuria idrica di Caulonia capoluogo e zone limitrofe?

Ilario Camerieri

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