“Quella appena trascorsa è stata una Pasqua eroica, che fa onore all’Italia, con 1500 migranti salvati nel Canale di Sicilia, con una sola macchia: quella purtroppo di Caulonia, in Calabria, con la reazione sbagliata di alcuni genitori che hanno impedito agli immigrati, sbarcati sulle coste calabresi, di poter essere provvisoriamente alloggiati nella scuola del paese della Locride”. Lo afferma, in una nota, il leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli.
“La Calabria della solidarietà – prosegue – da sempre accoglie, con generosità e umanità, profughi e immigrati, non li respinge o rifiuta, sigillando la scuola per non farli entrare.
Sorprende e amareggia che questo brutto episodio sia avvenuto in un comune della Locride, terra da sempre particolarmente accogliente e ospitale”.
“Nei giorni di Pasqua – aggiunge Corbelli – in condizioni difficili e rischiose, gli operatori delle navi della Marina Militare e della Guardia Costiera hanno salvato 1500 migranti, hanno evitato l’ennesima tragedia in mare di poveri migranti.
Questo dimostra quanto sia importante e assolutamente indispensabile mantenere queste operazioni di salvataggio in mare, si chiamino Mare Nostrum, Triton, non importa. Quello che conta è che ci siano sempre disponibili navi, con uomini e donne pronti ad intervenire per salvare questi poveri e disperati che cercano di arrivare in Italia fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle malattie e molto spesso purtroppo trovano la morte nei tragici sbarchi. Purtroppo in una giornata di così grande solidarietà e umanità viene scritta la brutta pagina di Caulonia. Quanto accaduto non solo non appartiene alla storia, alla tradizione e alla cultura della Locride e della nostra regione, ma è esattamente agli antipodi del popolo calabrese, solidale e ospitale. Non solo. La Calabria, ricordo, è la regione dove, grazie al Movimento Diritti Civili, si sta cercando di realizzare anche un cimitero dei migranti, per dare una degna sepoltura e un riferimento certo a tutti quegli immigrati, senza un volto e senza un nome, che perdono la vita nei tragici sbarchi e vengono seppelliti in tanti piccoli sperduti cimiteri siciliani, che ne cancellano in questo modo di fatto per sempre la loro memoria e il loro ricordo”.8402news