In questi giorni non ho avuto modo di scrivere In merito al KTF perché impegnato con i miei concerti, ma lo faccio adesso .
Nei 19 anni trascorsi , il festival , con tutte le difficoltà che di volta in volta si sono presentate, è cresciuto sia in termini di affluenza di pubblico che di qualità dell’offerta e la sua popolarità ha varcato ampiamente sia i confini regionali che nazionali, diventando punto di riferimento per tanti altri festival di musica popolare regionale e non solo .
Il KTF é sempre riuscito a coniugare momenti di spettacolo unici e irripetibili e contenuti culturali di livello nazionale e internazionale . Non ci dimentichiamo che il nostro festival , rispetto a tanti altri, già dalla seconda edizione ha assunto la dimensione di grande evento soprattutto per la presenza del maestro Eugenio Bennato che sin dalle prime edizioni ha saputo dargli la giusta visibilità sia a livello locale che nazionale. Quindi il mio riconoscimento e ringraziamento va ad Eugenio Bennato per quanto in questi anni ha dato al KTF in termini artistici, professionali e umani, ma anche perché da subito ha creduto nelle mie capacità artistiche, dandomi la possibilità di esibirmi nei suoi concerti e producendo sopratutto il mio primo album ” Sona Battente” , consentendomi così di essere conosciuto dal grande pubblico della tarantella e dando così il via al grande movimento di rinascita della musica popolare calabrese, che può essere condiviso o meno, ma che resta una concreta realtà di questa terra. Oggi, è vero, il festival avverte l’esigenza di rinnovarsi e offrire qualcosa di nuovo e di diverso rispetto al passato, ma questo non ci deve assolutamente far perdere di vista quanto di buono e positivo è stato costruito sino ad oggi con gli sforzi e i sacrifici da parte di tutti gli attori che di volta in volta si sono spesi sino in fondo per la sua buona riuscita .
In questo momento, invece, ritengo utile fare tesoro delle esperienze passate, positive o negative che siano, per dargli più risalto e prestigio nel panorama degli eventi culturali europei. La musica e il ritmo della Tarantella hanno una forza straordinaria che se ben veicolata può contribuire al cambiamento della storia di questo paese e del suo popolo. Il mio sogno è vedere un giorno, non lontano, i ragazzi della nostra Europa venire a Caulonia per conoscere da vicino il mondo affascinante del festival e della nostra tarantella e per concretizzare questo sogno metterò sempre a disposizione le mie energie da artista e cittadino che crede in questo paese. In questa edizione del KTF il sottoscritto nella qualità di Direttore Artistico, nominato dalla passata amministrazione Riccio e confermato dall’attuale Belcastro ,per la quale nomina ringrazio entrambe , tenendo conto del limitato budget disponibile e degli
indirizzidell’amministrazione comunale ho cercato di allestire ,in collaborazione con il resto dello staff, un cast di tutto rispetto, cercando di coniugare nel contempo sia le esigenze del pubblico più giovane che di quello più maturo. Certamente si poteva fare di più e meglio, ma alla fine il risultato non mi è sembrato poi così catastrofico . Rispetto a quello che qualche amico ha messo in evidenza sul web, relativamente alla mancanza di gruppi calabresi sul palcoscenico di p.zza Mese, posso assicurare che questo si è verificato sopratutto per motivi legati a fattori di natura organizzativa ed economica e non per la volontà del direttore artistico di voler escludere il movimento musicale calabrese popolare dalla scena de KTF, perché questo sarebbe stato veramente un grosso errore. Comunque a mio parere il festival andrebbe maggiormente tutelato da parte della politica Regionale e Provinciale . Eventi tipo il kTF che negli anni hanno dimostrato di essere importanti per lo sviluppo dei territori devono trovare spazi adeguati nei bilanci della Regione Calabria e delle provincie e non lasciati in balia di bandi che a volte non ne garantiscono la loro esecuzione.
Mimmo Cavallaro #eurpochedanza